Roma, 21 Mar. – “Abbiamo appreso che quattro unità del Corpo di polizia penitenziaria sono state distolte dalle carceri, in gravissima sofferenza per la mancanza complessiva di 18mila unità, per essere assegnate a prestare servizio presso l’Ufficio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. Ciò, peraltro, senza l’esperimento di alcuna procedura di selezione atta a offrire assicurazioni di efficienza, efficacia, imparzialità e trasparenza”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Con tutto il rispetto istituzionale per l’Ufficio del Garante dei detenuti, con il cui collegio ci incontreremo nei prossimi giorni, non ci sembra affatto un buon inizio; non solo perché quelle quattro unità di Polizia penitenziaria potrebbero essere più utili in contesti operativi in forte crisi, richiamata anche dal Presidente Mattarella, ma soprattutto per le modalità oscure con cui sono avvenute le assegnazioni. Peraltro, avevamo indirizzato una specifica richiesta d’informazioni al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, senza aver ottenuto alcun riscontro. Non vorremmo, allora, che le garanzie fossero unidirezionali e si traducessero in privilegi a vantaggio di pochi eletti e a discapito di quanti, nelle carceri, sono afflitti da carichi di lavoro al limite della sopportazione umana e da pressioni indicibili, fatte anche di minacce e aggressioni. Senza contare che ciò indebolisce ulteriormente le garanzie per gli stessi reclusi, 25 dei quali si sono già suicidati nei primi due mesi e mezzo dell’anno”, spiega il Segretario della UILPA PP.
“Chiediamo e ci appelliamo a tutte le autorità affinché si riveda la questione, per come previsto dal sistema di relazioni sindacali, e si attuino procedure codificate utili non solo a perseguire il buon andamento amministrativo, ma pure a dare prova di terzietà ed equidistanza. In sintesi, chiediamo garanzie a chi è Garante per definizione, altrimenti è pura nomenclatura”, conclude De Fazio.