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Roma, 10 mag.“1.520 detenuti presenti su 1.075 posti disponibili e 480 operatori di Polizia penitenziaria in servizio, compresi i non addetti alle 36 sezioni detentive, i quali ammontano a sole 198 unità. Tutto ciò a dispetto di un fabbisogno quantificato dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria in 1.011 agenti. Questo il quadro desolante che si è presentato all’esame della delegazione della UILPA Polizia Penitenziaria, composta anche dalla Segretaria Regionale, Simona Tuzi, e dai Segretari territoriali Francesco di Virgilio e Michele Pittau, con cui ho condotto stamani un sopralluogo presso il carcere romano Raffaele Cinotti di Rebibbia. La cruda realtà dei numeri non necessita di particolari commenti per descrivere la gravità della situazione. Il 42% di detenuti in più e il 52% di operatori in meno rappresentano molto più che una spia delle gravi problematiche che incidono negativamente sui livelli di sicurezza così come sulle condizioni di detenzione e della qualità dei servizi offerti all’utenza. Bassissimi livelli di sicurezza che sono determinati anche dall’assenza di opportuni equipaggiamenti che, di fatto, rende l’Agente che opera nelle sezioni detentive inerme e pressoché impossibilitato a dare l’allarme in caso d’aggressione o di altri eventi comunque turbativi dell’ordine interno”.

             Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

          “Se Rebibbia regge ancora lo si deve alle capacità, all’impegno e all’inventiva personale della direttrice, Rossella Santoro, e del suo staff, ma soprattutto all’abnegazione di quelle 480 unità di polizia penitenziaria che, anche rinunciando all’esercizio di diritti costituzionalmente tutelati, riescono in qualche modo a sopperire alle carenze dello Stato”, spiega il sindacalista.

          “Servono palesemente immediati interventi del Governo e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, secondo le rispettive competenze e responsabilità, per deflazionare la densità detentiva e, soprattutto, potenziare gli organici della Polizia penitenziaria. Ma necessitano anche misure organizzative che impediscano che, a fronte dei predetti vuoti negli organici del carcere, si mantengano esuberi strabordanti negli uffici ministeriali e del Provveditorato regionale della capitale. Il tema, peraltro, non è solo numerico, ma diviene una questione di etica e persino di rispetto della dignità delle istituzioni laddove raffigura anche l’emblema delle sperequazioni in essere”, aggiunge il Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria.

         Rivolgiamo, pertanto, un ennesimo appello al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e al governo tutto affinché si adottino concrete iniziative di carattere emergenziale che mirino per un verso a immediate assunzioni straordinarie per potenziare il Corpo di polizia penitenziaria, mancante di ben 18mila unità, e per un altro a riforme complessive che possano imprimere efficacia all’esecuzione penale e, in particolare, a quella inframuraria. Ma chiediamo anche ai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e al Sottosegretario al Ministero della Giustizia delegato, Andrea Delmastro delle Vedove, di porre fine all’illegittimo e stratosferico esubero organico presso le sedi extracarcerarie”, conclude De Fazio.

 

 

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