Comunicato stampa - Roma, 27 luglio - “La violenta aggressione agli agenti del carcere di Noto è ingiustificata, il personale ha sedato la rivolta senza usare violenza pur subendone i danni, ora è l'opinione pubblica che deve sapere” - Armando Algozzino, segretario nazionale Uilpa Polizia Penitenziaria, interviene in merito e a supporto dei quattro agenti di polizia penitenziaria aggrediti mercoledì intorno alle 19 da alcuni detenuti, riportando vistose ferite e fratture. Gli agenti sono stati visitati all'ospedale di Avola.
“La verità – prosegue il sindacalista – è che oggi il personale di polizia penitenziaria è impegnato con un organico ridotto, subisce aggressioni in quasi tutti gli istituti d'Italia e quasi giornalmente e nonostante le infinite denunce non è mai stata varata una legge che preveda pene più severe per chi colpisce, aggredisce e ferisce i rappresentanti dello Stato. Quanto avvenuto alla casa di reclusione di Noto non è solo un'aggressione al personale, è un'aggressione allo Stato. Tony Perez, coordinatore Uilpa Polizia Penitenziaria della casa di reclusione di Noto, è intervenuto non appena avvisato in emergenza e con un comportamento esemplare è riuscito, con fatica, a far rientrare i detenuti e identificare gli aggressori. Il personale ha agito con professionalità, senza reazioni e uso della forza, che avrebbero potuto far degenerare ancora di più la situazione. Però confido che chi ha il dovere di intervenire, e la politica ha una precisa responsabilità, lo faccia finalmente e in maniera decisa per prevenire quanto avviene ogni giorno all'interno delle carceri”.
Cosa scatena le violenze in carcere? “Manca il rispetto reciproco fra i ristretti e chi ha la responsabilità dell'ordine e della sicurezza dell'istituto, la verità è che dopo la chiusura degli Opg (ospedali psichiatrici giudiziari), che avevano personale specializzato, ormai gli istituti sono pieni di detenuti psichiatrici e non si è fatto nulla per contenere questo tipo di detenuti che creano problemi non solo al personale, ma anche agli altri detenuti. Chiediamo che i responsabili vengano subito allontanati immediatamente dalle sedi in cui sono ristretti in altre carceri, bisogna intervenire così sanno a cosa vanno incontro già prima che avvenga un'aggressione” conclude il sindacalista.
Intervista di Maria Elena Quaiotti.
articolo di stampa su La Sicilia