Roma, 30 apr. – “Da domani non sarà più indispensabile indossare la mascherina al chiuso e cadrà anche l’obbligo di esibizione del green pass sia per gli operatori sia per coloro che a qualunque titolo accedano nelle carceri. Se, da un lato, il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ha emanato direttive per la generalità degli uffici pubblici, dall’altro, niente di specifico è stato previsto per i penitenziari, che di certo non possono essere annoverati fra i comuni uffici. Di conseguenza, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) non ha fatto altro che ribadire quanto già contenuto nella circolare del Ministro Brunetta. In luoghi, come le prigioni, dove gli ‘assembramenti’ sono istituzionalizzati con punte di sovraffollamento che sfiorano il 200 percento, con un protocollo di sicurezza anticontagio, del 23 ottobre 2020, ormai superato e con molte falle nella sanità penitenziaria, questo ci sembra sconsiderato e di forte rischio”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Dall’ultimo report sul numero dei positivi al Covid-19 nelle carceri, aggiornato a ieri, si registra un lieve rialzo dei contagiati fra i detenuti, ma soprattutto si nota la persistenza di cluster di vastissime proporzioni, come a Roma Regina Coeli, dove i detenuti affetti da SARS-CoV- sono ben 120, e anche a Cosenza (87) e a Prato (81), solo per citare i principali. Capiamo che sia necessario andare verso il ritorno alla normalità, ma ciò dovrebbe avvenire parallelamente alla conduzione all’ordinarietà della gestione carceraria, che invece rimane in profonda emergenza su più fronti. Deflazionare la densità detentiva, rafforzare gli organici della Polizia penitenziaria e del restante personale, potenziare la sanità carceraria e aggiornare il protocollo di sicurezza sanitaria per la prevenzione del rischio da contagio da Coronavirus dovrebbero costituire le priorità” – spiega il Segretario della UILPA PP.
“Proprio l’aggiornamento del protocollo di sicurezza sanitaria per la prevenzione dei rischi di contagio, peraltro, potrebbe consentire l’adozione di misure proporzionate a ogni singolo contesto, anche in modo da sfruttare la stagione estiva per consolidare il sistema impedendo che in autunno possano esserci nuove situazioni di grave pericolo. Da tempo lo abbiamo chiesto formalmente al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e, recentemente, pure a Carlo Renoldi, da poco insediatosi al suo vertice. Speriamo che qualcuno prima o poi ci ascolti, altrimenti, se le cose non andranno per il verso giusto, chi ne ha la responsabilità dovrà risponderne almeno moralmente, ma forse non solo” – conclude De Fazio.