ROMA, 18/01/2022 – “La corsa del Covid-19 non si arresta nelle carceri e, anzi, continua ad aumentare vertiginosamente il numero dei detenuti positivi al virus, tanto da risultare ben 2.625 alle ore 20.00 di ieri, a fronte dei 1.982 della stessa ora del 13 gennaio scorso, per un aumento di oltre il 32 percento in soli quattro giorni. Peraltro, continuiamo a riscontrare disallineamenti fra i numeri dei detenuti affetti da SARS-CoV-2 comunicati in sede territoriale e quelli indicati centralmente dal DAP; circostanza, questa, che ci fa temere che i positivi possano essere significativamente di più rispetto a quelli censiti a Roma. Notiamo, inoltre, una possibile controtendenza con quanto avviene nel Paese: mentre fra la restante popolazione la propagazione del virus sembra da qualche giorno decelerare, fra quella carceraria continua ad aumentare in misura esponenziale. Ciò, come avevamo detto per tempo, potrebbe spiegarsi con il fatto che mentre per la generalità della popolazione con il presentarsi della variante Omicron, pure in ragione delle ultime evidenze scientifiche, si sono adottate nuove misure, poco o niente si è fatto per coloro che vivono e lavorano nei penitenziari e, al di là dell’obbligo vaccinale per gli operatori, i minimi provvedimenti adottati devono ancora entrare in vigore”.
A commentare i dati diffusi in serata dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e relativi all’andamento dei contagi da Coronavirus nelle carceri è Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
De Fazio prosegue: “fra i detenuti sono molti i focolai di vastissime proporzioni, come a Torino (173), Napoli Secondigliano (144), Firenze Sollicciano (128), Napoli Poggioreale (126), Busto Arsizio (120), Prato (110) e Pavia (103), a voler citare solo quelli dove si sfonda il tetto dei cento. Sembra invece sostanzialmente stabile l’andamento della pandemia fra gli operatori, con 1.646 attualmente positivi. Anche questo dato, seppur empiricamente, sembra confermare la tendenza del virus, in questa fase, a correre di più fra i reclusi che non nella restante popolazione”.
“Nonostante le nostre sollecitazioni siano sinora rimaste per lo più inascoltate e, magari, in queste ore l’attenzione della politica è catalizzata dall’imminente elezione del Presidente della Repubblica, la quale, peraltro, per un gioco del destino, potrebbe coinvolgere direttamente le principali figure che dovrebbero occuparsi particolarmente dei problemi carcerari come il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, non possiamo rinunciare, neppure oggi, – conclude il Segretario della UILPA PP – a rivolgere a tutti e anche a loro l’ennesimo appello affinché si corra ai ripari prevedendo sia l’obbligo e la reale e non solo fantomatica dotazione di mascherine FFP2 per operatori, detenuti e quanti a qualsiasi titolo accedano nelle carceri, sia l’aggiornamento del protocollo di sicurezza sanitario, redatto quando si era ella prese con la prima sequenza del virus isolata a Wuhan e ormai inadeguato”.