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Comunicato stampa - ROMA, 26/12/2021 – “Inizialmente pensavamo a una dimenticanza degli organi di informazione, a cui il mondo penitenziario non è certo nuovo, ma dopo aver constatato direttamente dal testo pubblicato in gazzetta ufficiale che il decreto festività non considera affatto le carceri, restiamo sgomenti ed esprimiamo viva preoccupazione; quella che non sembra invece albergare nel Governo, nonostante le dichiarazioni di facciata (Santa Maria Capua Vetere docet!)”.

Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, il quale spiega: “a fronte del dilagare, complice verosimilmente anche la variante Omicron, dei contagi da Covid-19 nel Paese e, come sempre accade, della consequenziale crescita sostenuta dei casi di positività nelle carceri, luogo chiuso per definizione, ma pure sovraffollato e nel quale gli assembramenti sono istituzionalizzati, il decreto festività non se ne occupa affatto; niente green pass per utenza e visitatori, niente mascherine FFP2 obbligatorie; insomma, niente di niente”.

“Tutto ciò è inaccettabile – incalza De Fazio –, la Polizia penitenziaria, per la quale neppure la legge di bilancio che sta per essere definitivamente varata dalla Camera dei Deputati prevede alcunché di significativo e specifico, non può essere considerata carne da macello. Qualcuno ci dovrebbe spiegare perché si impongono le mascherine FFP2 obbligatorie un po’ ovunque nei luoghi chiusi, ma non nelle carceri. Mettendo da parte per una volta il politically correct, noi un’idea ce l’abbiamo: pensiamo che sia un problema di logistica e di costi economici, atteso che a quel punto il Governo dovrebbe renderle disponibili gratuitamente”.

“Vogliamo ricordare – prosegue il Segretario della UILPA PP – che l’utenza carceraria e i visitatori non hanno obbligo alcuno, neanche del green pass ‘semplice’, che il sovraffollamento continua a crescere e raggiunge punte del 194% a Brescia Canton Mombello, del 187% a Brindisi e del 165% a Busto Arsizio, solo per fornire alcuni dati. D’altro canto, è ovvio che i detenuti non possano costantemente indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie, non foss’altro per nutrirsi. A fare le spese di ciò, come quasi sempre accade, sono gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria e gli altri operatori che, evidentemente, secondo il Governo, se vorranno proteggersi dal contagio, dovranno acquistare in proprio le mascherine FFP2, non solo vanificando gli effetti dei rinnovi contrattuali appena ottenuti, ma togliendo anche dell’altro all’esiguo stipendio”.

“Se così non è, se si è trattato solo di una distrazione o di un’errata valutazione, per quanto comunque grave, auspichiamo che l’Esecutivo, il Presidente Draghi e i Ministri Speranza e Cartabia ci ripensino e corrano immediatamente ai ripari. In caso contrario – conclude De Fazio –, nelle carceri potrebbe compiersi un ulteriore disastro, di cui dovrebbero assumersi interamente le responsabilità”.

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