Qui l'audio dell'incontro - Nel pomeriggio di ieri, e fino a tarda sera, si è tenuta al DAP l’ennesima riunione in tema di mobilità verso e dalle sedi extra-penitenziare, nonché in materia di “distacchi di lungo corso”. L’incontro è stato presieduto dal Capo del DAP (Consolo), alla presenza del Vice Capo (del Gaudio), del Direttore generale del personale e delle risorse (Buffa) e di altri autorevoli dirigenti del DAP e del DGMC.
Muovendo dall’informativa dell’Amministrazione (leggila online), la delegazione UIL ha preliminarmente stigmatizzato la circostanza che soprattutto negli ultimi anni di emergenza penitenziaria, parziale blocco del turn over (in alcuni frangenti totale per la PolPen) e tagli indiscriminati agli organici la Polizia penitenziaria si sia dovuta far carico – obtorto collo – di esigenze di altre Amministrazioni.
Anche per questo, la UIL ha dichiarato di condividere, in linea di massima, la filosofia di fondo che pare ispirare i propositi dell’Amministrazione, fatta salva la necessità di alcuni approfondimenti, talune puntualizzazioni, qualche integrazione e un significativo correttivo.
In estrema sintesi, la UIL ha sostenuto che si debba procedere nel solco di tre direttrici irrinunciabili. In ogni circostanza (con esclusione dei distacchi per esigenze personali e familiari) e rispetto a qualunque sede/incarico si discuta dovranno essere rispettati: 1) Dotazioni organiche (distinte per ruolo e sesso); 2) Garanzia di pari opportunità nella carriera e lo sviluppo professionale (trasparenza, imparzialità, etc.); 3) Termini (da fissare) entro cui realizzare gli obiettivi.
Proseguendo dai predetti capisaldi, la UIL ha articolato i propri interventi sostenendo che:
UEPE: Non si può prescindere dal DM dell’1/12/2017 (interpello, con previsione di maggiorazione di punteggio per coloro che vi abbiano prestato servizio), rinviando la compiuta trattazione dell’argomento ad apposita riunione presso DGMC;
COR: Premessa la contrarietà, già espressa nell’apposita riunione, all’allora progetto di soppressione delle CCOORR, muovendo dalle previsioni del DM del 2/10/2017, ai criteri indicati dall’Amministrazione (che si condividono) vanno aggiunti anche: 1) Prelazione degli operatori COR nel caso di adesione all’interpello della CON; 2) Utilizzo nell’ambito degli NTP e/o delle video conferenze degli operatori COR nel caso di rientro in istituto, qualora richiesto dagli interessati; 3) Trattamento degli operatori COR quali “perdenti sede” (con previsioni di cui si dirà più avanti);
PRAP: Per l’assegnazione degli operatori vanno codificati criteri analoghi a quelli previsti per gli UUEEPPEE (vedi sopra); si condivide l’idea del DAP per quanto riguarda i Funzionari, fermo restando che criteri di trasparenza e imparzialità dovranno essere fissati per tutte le sedi extramoenia (DAP compreso);
DAP: Salvo che in un punto (di cui si dirà tra poco), si condivide il proposito dell’Amministrazione, fermo restando che i distaccati in uffici centrali extra-DAP (Via Arenula, Consiglio d’Amministrazione, Garante Nazionale Detenuti, MEF, etc.;), almeno nelle more di una specifica dotazione organica per quei settori dov’è istituzionalmente e funzionalmente prevista la presenza del Corpo, dovranno gravare sugli organici dell’Amministrazione Centrale” (tab. B del DM); occorre fissare regole analoghe a quelle previste per gli UUEEPPEE (vedi sopra) per l’assegnazione degli operatori; non può essere invece condiviso il proposito dell’Amministrazione rispetto alla stabilizzazione di coloro che avendo sede al DAP sono distaccati in altre sedi. Se ciò si realizzasse, sarebbe contrario a ogni regola e logica, toglierebbe il posto a chi si trova utilmente collocato in graduatoria (che verrebbe di fatto scavalcato), sarebbe ingiusto nei confronti di quanti distaccati o trasferiti (es. ex legge 104/92) da istituti penitenziari vengono fatti rientrare nelle sedi di originaria assegnazione per il venir meno dei presupposti. Per queste unità (e tutti coloro in analoghe situazioni) è necessario realizzare un accordo ad hoc (o integrare il PCD vigente) per garantire tutti i perdenti sede/posto (per soppressione istituto/reparto di PP, soppressione COR, determinazione/rideterminazione delle dotazioni organiche, etc.) prevedendo il riconoscimento di punteggio aggiuntivo – utile ai fini di un trasferimento – da attribuire proporzionalmente al periodo di permanenza nella sede/posto soppresso.
VARCHI: Pur condividendo l’idea dell’Amministrazione, occorre stabilire un termine entro il quale conseguire il risultato;
UFF.G.: Pur condividendo l’idea dell’Amministrazione, occorre stabilire un termine entro il quale conseguire il risultato; vanno salvaguardati, in ogni caso, i compiti e le funzioni di PG;
MIN.INT.: Vanno determinate le dotazioni organiche; nelle more di quanto prima devono gravare sull’organico dell’Amministrazione Centrale; vanno codificate regole e procedure eque e trasparenti per l’assegnazione;
ESIG.SERV.: Si condivide l’ipotesi illustrata dall’Amministrazione, ma restando nei termini e con le procedure all’uopo stabiliti dalla legge 241/90 (avvio procedimento; avviso; acquisizione controdeduzioni; verifica permanenza presupposti; decisione). Gestione a parte meritano invece gli operatori da moltissimi anni distaccati per esigenze dell’Amministrazione (es. Sant’Angelo dei Lombardi), per i quali è stata formulata una specifica proposta che potrebbe consentirne, avendone pieno titolo, il trasferimento definivo.
La UIL ha inoltre richiesto informazioni e la codificazione di analoghe procedure per gli operatori delle scuole di formazione e degli istituti d’istruzione “dimenticati” nell’informativa dipartimentale.
Dopo ore di discussione, durante la quale si è avuta per l’ennesima volta la percezione di un’Amministrazione divisa, nelle intenzioni, negli obiettivi e nella strategia, all’interno della quale ogni figura di vertice sembra “giocare” una partita diversa, per una squadra diversa, la riunione si è chiusa con il proposito del DAP di procedere secondo le direttrici iniziali contemperate dalle esigenze di differente natura rappresentate dalle OO.SS., nella misura che verrà in seguito comunicata.
Per restare in metafora, adesso che è cambiato l’allenatore, speriamo in un cambio del modulo di gioco e, quantomeno, che si corra tutti nella stessa direzione.