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Ultim’Ora del 27 marzo 2024 - Incontro con delegazione del Governo

In serata le Organizzazioni Sindacali della Polizia penitenziaria hanno incontrato, a Palazzo Chigi, una delegazione del Governo composta da Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e dal Sottosegretario delegato Andrea Delmastro delle Vedove.

La UILPA Polizia Penitenziaria ha in premessa stigmatizzato i tempi, le modalità e le circostanze dell’incontro. Le Organizzazioni Sindacali della Polizia penitenziaria sono state difatti convocate disgiuntamente dalle Rappresentanze e dalle OO.SS. delle altre Forze di Polizia, a ben 3 settimane di distanza e in assenza della Presidente del Consiglio.

La questione non è solo di opportunità, ma di diritto e di sostanza. Quando si parla di ordinamento delle Forze di Polizia, per volere costituzionale, non lo si può fare in maniera disgiunta e separata, ma è doveroso farlo con modalità congiunte e coordinate e in tempi contestuali. E questo al di là di ogni disquisizione di sorta circa le competenze sul “controllo del territorio” e dal significato che si voglia conferire alla locuzione.

Di seguito, la UILPA PP ha richiamato i temi e le rivendicazioni contenute della missiva elaborata congiuntamente con SAPPe, SiNAPPe, OSAPP, USPP, CISL e FSA-CNPP (che si unisce alla presente), nonché, le questioni già rappresentate e riassunte nel documento consegnato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’incontro del 16 novembre 2023 (leggi qui) chiedendo che venga dato ascolto non solo alla UIL e alle Organizzazioni Sindacali, ma alle parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che solo la settimana scorsa ha indicato 3 priorità: organici della Polizia penitenziaria, sovraffollamento detentivo, assistenza sanitaria.

Per la UILPA PP, il Governo deve prendere compiutamente atto dell’emergenza e varare un decreto carceri che consenta assunzioni straordinarie con procedure accelerate nella Polizia penitenziaria, il deflazionamento della densità detentiva anche attraverso una gestione esclusivamente sanitaria dei malati di mente e percorsi alternativi per i tossicodipendenti, e il potenziamento dell’assistenza sanitaria (che ne costituisce anche uno dei presupposti).

Sugli organici, sempre in decremento al di là delle assunzioni, basti un dato per tutti: nell’anno in corso verranno assunti 2.004 agenti, ma ne cesseranno dal servizio almeno 2.500.

Bisogna poi fermare le aggressioni agli operatori, anche accelerando l’iter di approvazione del disegno di legge finalizzato ad aggravare le pene e ad introdurre il reato di rivolta, e correggere il reato di tortura salvaguardando nel contempo l’intera comunità penitenziaria da degenerazioni e le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria da frequentissime accuse e procedimenti penali e amministrativi.

È altresì necessaria la reingegnerizzazione del DAP e del DGM e, proprio in tema di ordinamento, la riorganizzazione del Corpo di polizia penitenziaria.

Su quest’ultimo punto, la UILPA PP ha particolarmente evidenziato come con l’introduzione delle Divisioni con a capo Dirigenti della polizia penitenziaria si vada verso la direzione giusta e si sia probabilmente fatto tutto quanto si poteva a normativa vigente. Tuttavia, è forte il rischio che le Divisioni diventino sinonimo di ulteriori separazioni. Per questo non possono essere considerate un punto di arrivo, ma solo di partenza per addivenire a un disegno organico e unitario che ponga fine alla frammentazione della dirigenza composta oggi da almeno 6 diversi profili in 5 carriere differenti per DAP e DGMC.

Senza contare che il Corpo di polizia penitenziaria, di fatto, non ha neppure un regolamento di servizio che doveva essere riscritto entro il 19 agosto 2020, ma del quale non si hanno notizie.

Analogamente, bisogna fermare i suicidi, dei detenuti e degli operatori. Siamo a numeri record. Suicidi di detenuti che non solo segnano il fallimento dell’Amministrazione penitenziaria e dello Stato in tema d’esecuzione penale, ma che ancora una volta espongono gli operatori che quasi sempre vengono per questo indagati.

In tema di suicidi negli appartenenti al Corpo, si vorrebbero avere notizie anche sull’attività dell’Osservatorio permanente sul fenomeno suicidario fra gli appartenenti alle Forze dell’Ordine istituito con decreto del Capo della Polizia del lontano 8 febbraio 2019, ma di cui – anche qui – non si è saputo più nulla.

Occorre poi che il Governo dia consequenzialità alla legge di bilancio dello scorso anno avviando il confronto per addivenire a misure perequative in tema previdenziale per assicurare pensioni dignitose alle donne e agli uomini in divisa.

Dalle parole di rappresentanti del Governo, tuttavia, non sono emerse celeri soluzioni, ma dichiarazioni d’intenti che, per quanto parzialmente condivisibili, non sembrano poter incidere significativamente nel medio periodo, fatta eccezione per l’annunciata riduzione dei corsi di formazione iniziale per gli Agenti e che appare un prezzo troppo alto da far pagare alla competenza e alla professionalità per accelerare le assunzioni.

Al contrario, per favorire rapide immissioni in servizio, si dovrebbero ridurre sensibilmente i tempi che intercorrono dai bandi di concorso, così come sarebbe doveroso investire sulle scuole di formazione, implementandole anche attraverso il riutilizzo di caserme dismesse. Percorso, quest’ultimo, certamente più agevole che non quello, piuttosto fantasioso, di riconversione delle caserme a scopo detentivo.

L’audio del principale intervento della UILPA PP è disponibile online.

Qui il comunicato unitario: unitario_palazzo_chigi.pdf

ultim_ora.pdf

 

 

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