Ascolta qui l'intervento del Segretario Generale Gennarino De Fazio
Ultim'Ora - In mattinata è proseguita al DAP la discussione prodromica alla redazione del nuovo decreto ministeriale per la redistribuzione dell’organico del Corpo di polizia penitenziaria.
La riunione è stata presieduta dal DG del Personale del DAP, Massimo Parisi, con la partecipazione del Dott. Cosimo Dellisanti del DGMC e di altri dirigenti e funzionari dei due dipartimenti.
Sulla scorta della nuova ipotesi formulata dell’Amministrazione, la UILPA PP ha riproposto quanto già espresso nella riunione del 19 aprile u.s. (leggi qui), pur prendendo atto di significativi passi in avanti che in parte tengono conto delle richieste avanzate.
In particolare, fra le varie questioni evidenziate dalla UILPA PP, si segnalano:
- Bene la riduzione organica al DAP, ma ancora insufficiente atteso che si continuano a prevedere ben 47 unità aggiuntive rispetto al vigente DM. Ciò, anche perché l’esperienza insegna che le piante organiche al DAP sono considerate alla stregua di orpello e le assegnazioni soprannumerarie fanno a pugni con i deficit nelle sezioni detentive;
- Bene l’incremento al GOM, ma rispetto ad esso si dovrebbe fare uno sforzo maggiore soprattutto al fine di garantirne il pronto impiego a supporto degli istituti penitenziari in situazioni di criticità operative e pure in ragione della prossima apertura di reparti 41-bis (es. Cagliari);
- Bene la previsione per il NIC e, anzi, è auspicabile il potenziamento delle funzioni investigative del Corpo, ma solo a condizione che il DM preveda che entro 30 giorni dall’entrata in vigore debba esser emanato il PCD che determini le dotazioni di sede ed entro i successivi 30 giorni vi si ottemperi, con il rientro di eventuali esuberi;
- È inopportuno tener conto, in questa fase, dei nuovi padiglioni previsti dal fondo complementare al PNRR, atteso che sono molto al di là da venire e, soprattutto, che per quanto ci riguarda essi dovranno essere supportati da specifici incrementi delle dotazioni organiche (non avalleremo mai che si possano aprire nuovi istituti e padiglioni penitenziari senza proporzionali incrementi di donne e uomini di Polizia penitenziaria). Peraltro, sembra al quanto contraddittorio rilevare l’obsolescenza dei dati che derivano dai lavori della c.d. commissione D’Andria e contemporaneamente prevedere dotazioni organiche per nuovi padiglioni che, sulla carta (ma sappiamo già dei ritardi di attuazione del PNRR) dovrebbero essere realizzati entro la fine dell’anno 2026;
- Al contrario di quanto al punto che precede – e ferma restando la necessità di proporzionali incrementi organici – non sembra siano statti presi in considerazione padiglioni di prossima messa in funzione (es. Livorno);
- Non si condivide affatto che nella metodologia di calcolo si sia considerata l’articolazione dei turni di servizio su tre quadranti orario, smentendo così non solo l’ANQ vigente, ma anche quello in corso di definizione proprio in questi giorni;
- Definire le risultanze delle dotazioni organiche ottimali emerse dai lavori della commissione D’Andria “molto lontane dalla realtà”, certifica quanto ancora l’Amministrazione penitenziaria sia essa molto lontana dal considerare i diritti costituzionali e insopprimibili, oltre che quelli contrattuali, degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria che hanno, appunto diritto, se lo richiedano, a non prestare lavoro straordinario programmato, al riposo settimanale, alle ferie annuali e a lavorare in condizioni di dignità a decenza. Su queste (ultime) basi, siamo noi molto distanti da poter condividere con l’Amministrazione qualsiasi distribuzione organica;
- Anche con riferimento agli stessi lavori della più volte citata commissione D’Andria, è necessario codificare gli organici da destinare agni ufficio giudiziario in cui siano previsti appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, pure onde evitare che soprattutto nell’attuale fase emergenziale vi possano essere eccessi di qualunque natura.
L’audio del principale intervento della UILPA PP è disponibile online.