Ascolta qui l'intervento del Segretario Generale Gennarino De Fazio
Ultim'Ora - Si è tenuto stamani al DAP il confronto propedeutico alla formulazione del decreto ministeriale che dovrà sancire una nuova redistribuzione delle dotazioni organiche della Polizia penitenziaria, anche per via del mutato assetto della geografia penitenziaria (apertura di nuovi padiglioni/istituti, etc.), nonché di alcuni interventi normativi che hanno aumentato l’organico complessivo di 1.663 unità rispetto a quello vigente alla data del 2 ottobre 2017 di emissione dell’attuale DM.
La riunione è stata presieduta dalla Vice Capo del DAP, Lina Di Domenico, coadiuvata dal DG del Personale del DAP, Massimo Parisi, e dall’omologo del DGMC, Giuseppe Cacciapuoti, con la partecipazione di altri dirigenti e funzionari dei due dipartimenti.
Va precisato che il DM che dovrà emanarsi e dunque la discussione non potranno incidere sul totale dell’organico previsto (42.150+715 dirigenti), né sulla ripartizione in ruoli e genere, ma solo sulla sua distribuzione fra le diverse articolazioni centrali/”speciali” e il territorio (inteso come Provveditorati Regionali, a loro volta da intendersi anche come istituti penitenziari di ogni circoscrizione).
La UILPA Polizia Penitenziaria ha in premessa evidenziato che discutere di dotazioni organiche e di distribuzione delle medesime può rivelarsi esercizio astratto e di mero stile se non se ne tiene debitamente conto, come purtroppo continua ad accadere, nella concreta gestione delle risorse umane.
È un dato di fatto che, nonostante gli impegni in tal senso, non si sia ancora data attuazione al PCD che disciplina l’assegnazione alle sedi extramoenia, dove vi sono esuberi, e che in alcuni Provveditorati regionali si sfidino le stabilizzazioni con ulteriori provvedimenti di illegittima precarizzazione.
Non depone peraltro a favore dell’Amministrazione la circostanza che nella bozza di DM sia scomparso il contenuto del 2° comma, art. 1, del vigente DM (Non possono essere disposti trasferimenti, assegnazioni o distacchi, anche temporanei o a tempo parziale, oltre i limiti del comma 1, salvo che non sia consentito da disposizioni normative vigenti). Anzi, il voler cassare la disposizione sembra voler creare i presupposti per poter derogare ulteriormente rispetto alle dotazioni previste.
Peraltro, va indefettibilmente codificato che tutti coloro che sono impiegati nei provveditorati (siano al NIR, in servizi di tutela e scorta, etc.) devono essere considerati dell’organico del PRAP medesimo e non possano, invece, costituire entità indefinite.
Così come vorremmo poter disporre dei dati su cui è stata ipotizzata la nuova redistribuzione e, per esempio, conoscere quale periodo è stato preso a riferimento per calcolare il “numero di detenuti mediamente presente”, ma anche le considerazioni rispetto alle restanti variabili (es.: “sopravvenuta attivazione di nuovi padiglioni detentivi e/o previsione di prossima implementazione/recupero di posti detentivi”).
Tantopiù che la storia ci insegna che le capienze detentive delle sedi penitenziarie, paradossalmente, divengono insormontabili per l’assegnazione degli operatori, ma non per i detenuti, la cui ubicazione sembra non di rado scollegata dalle reali capienze.
La UIL ha poi espresso assoluta contrarietà all’aumento delle dotazioni organiche al DAP. Anche qui la storia insegna che al DAP e, più in generale, nell’extramoenia si tende a coprire e persino a superare le vacanze organiche, a fronte di fortissime scoperture negli istituti penitenziari. Laddove, invece, le carenze organiche dovrebbero essere tendenzialmente omogenee fra tutte le sedi.
Questo anche onde evitare che ci possano essere provveditorati (intesi come istituti penitenziari di una circoscrizione) che subiscano un qualsiasi decremento rispetto all’organico complessivo già fissato con il DM del 2017, ipotesi rispetto alla quale la UILPA PP si oppone fermamente.
In ragione della nuova disciplina del Gruppo Operativo Mobile derivante dal DM del 30 luglio 2020 e dell’opportunità del suo pronto impiego a supporto degli istituti penitenziari in situazioni di criticità operativa, sarebbe opportuno incrementarne la dotazione complessiva portandola 800 unità.
Inoltre, sarebbe il caso di codificare con PCD, in aderenza alle statuizioni del DM dell’8 febbraio 2012, anche il contingente da destinare agli UU.SS.TT. e agli NN.TT.PP. territoriali.
La UILPA PP, in conclusione e fermi restando i principi enunciati, ha chiesto la trasmissione delle suddette informazioni per poter entrare ulteriormente nel merito dell’ipotesi di ripartizione prospettata.
La discussione è stata dunque aggiornata a nuova data.
Il principale intervento della UILPA PP è disponibile online.