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Ascolta qui gli interventi del Segretario Generale Gennarino De Fazio

 Primo intervento

Secondo intervento

 

Ultim'ora  - In mattinata, si sono tenute due riunioni (una per il personale non dirigente e l’altra per l’autonoma area negoziale della dirigenza) fra il neo Capo del DAP, Giovanni Russo, e le Organizzazioni Sindacali del personale del Corpo di polizia penitenziaria.

         Alle riunioni hanno partecipato anche, il Direttori Generali Parisi, De Gesu, Buffa e Turrini Vita, nonché e altri dirigenti dipartimentali.

         In apertura, il Capo del DAP, in un articolato e apprezzato discorso volto a tracciare un percorso per il raggiungimento di obiettivi finalizzati alla valorizzazione del Corpo di polizia penitenziaria, quale forza di polizia e quale struttura cui sono demandate, in compartecipazione, anche le finalità di cui all’art. 27 della Costituzione, ha manifestato la volontà di avviare una stagione di dialogo e di ampio respiro in cui conseguire obiettivi concreti, anche mediante un cronoprogramma di priorità.

         La delegazione UILPA PP, dopo aver rinnovato gli auspici di buon lavoro al Pres. Giovanni Russo, ha ripercorso i principali punti indicati nel documento del 14 aprile 22 scorso (leggilo qui), già consegnato al precedente Capo del DAP, Carlo Renoldi, ma ancor prima al Sottosegretario, oggi Vice Ministro, Francesco Paolo Sisto.

         La UILPA PP ha ribadito che vorrebbe “far dire trentatré all’eterna ammalata (l’Amministrazione penitenziaria), peraltro avendone fatto tempo la diagnosi e prescritto la terapia.

Su quei punti programmatici, la UIL ha auspicato l’apertura di tavoli di confronto tematici e a scadenza, sui principali di essi.

         Fra le più significative, la UILPA PP si è soffermata sulle seguenti esigenze prioritarie:

  • Reingegnerizzare l’architettura del Corpo di polizia penitenziaria nell’ambito di una complessiva rifondazione del DAP;
  • Aggiornare il Regolamento del Ministero della Giustizia con il recepimento delle dirigenze generali del Corpo e i conseguenti decreti ministeriali di natura non regolamentare per l’individuazione dei posti di funzione;
  • Sviluppare il proposito di addivenire a una dirigenza unica per l’Amministrazione penitenziaria anche per superare il problema della dipendenza gerarchica del dirigente di Polizia penitenziaria dal direttore dell’istituto penitenziario, nonché le diverse incongruenze e disfunzionalità nella “linea di comando”;
  • Garantire la presenza del Direttore in ogni sede penitenziaria e del Comandante, con idonea qualifica, in ogni Reparto del Corpo di polizia penitenziaria, nonché di un Dirigente generale in ogni PRAP;
  • Valorizzare attraverso riconoscimenti nel percorso di carriera e incentivazioni economiche le funzioni di Comandante del reparto;
  • Aggiornare il Regolamento di Servizio del Corpo di polizia penitenziaria, pure per dare efficacia ai poteri di organizzazione dell’Area della sicurezza propri del Comandante del Reparto;
  • Ampliare le dotazioni organiche del Corpo di polizia penitenziaria secondo il fabbisogno già quantificato, redistribuirle e alimentarle;
  • Potenziare e ampliare numericamente le Scuole di formazione;
  • Riformare il modello custodiale (sulla materia, questa Organizzazione Sindacale ha già fornito articolate osservazioni scritte);
  • Risolvere la problematica afferente alla gestione dei detenuti affetti da patologie psichiatriche;
  • Efficientare il servizio sanitario “penitenziario”;
  • Definire protocolli d’intervento operativo da osservare in occasione di rivolte, sommosse, disordini e altri eventi potenzialmente turbativi dell’ordine, della sicurezza o, comunque, del regolare svolgimento dei servizi demandati alla Polizia penitenziaria;
  • Prevenire le aggressioni agli operatori;
  • Assicurare la costituzione di parte civile del Ministero della Giustizia nei procedimenti a carico di coloro che aggrediscano gli operatori;
  • Fornire e integrare gli equipaggiamenti e le dotazioni;
  • Garantire non solo body-cam e videosorveglianza, ma anche intelligenza artificiale utile ad allertare gli operatori in caso di anomalie;
  • Disciplinare le modalità d’impiego degli strumenti di video-sorveglianza al fine di garantire che non vengano utilizzati per il controllo a distanza degli operatori;
  • Favorire la trasparenza pure pubblicando almeno mensilmente sul sito web istituzionale, nella sezione delle statistiche, i dati sugli eventi critici, fra cui le aggressioni agli operatori;
  • Migliorare le relazioni sindacali a tutti i livelli.

Il Capo del DAP e tutta la delegazione di parte pubblica hanno preso nota delle richieste delle Organizzazioni Sindacali, assicurando attenzione e possibili interventi e annunciando la prosecuzione del confronto.

Per maggiori dettagli, sono disponibili online le registrazioni audio dei principali interventi UIL.

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