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Nota 10037 - Gentile Presidente, con riferimento alle note di convocazione delle Organizzazioni Sindacali rappresentative del personale non dirigente e dell’Autonoma Area dei Dirigenti del Corpo di polizia penitenziaria per i giorni 21 e 2 p.v., si rappresenta che le tematiche da affrontare non sono certamente esauribili in una sola riunione, ma necessitano di un confronto serrato, magari mediante l’apertura di singoli tavoli tematici (peraltro già da tempo annunciati, seppur sinora vanamente, anche dalla Ministra della Giustizia, Prof.ssa Marta Cartabia, e dal Sottosegretario delegato, On. Pietro Paolo Sisto) su una molteplicità di materie che afferiscono alle seguenti necessità più immediate:

• Reingegnerizzare l’architettura del Corpo di polizia penitenziaria;
• Completare il processo di riordino delle carriere e incrementare la dotazione organica dei dirigenti;
• Aggiornare il Regolamento del Ministero della Giustizia con il recepimento delle dirigenze generali del Corpo e i conseguenti decreti ministeriali di natura non regolamentare per l’individuazione dei posti di funzione;
• Sviluppare il proposito di addivenire a una dirigenza unica per l’Amministrazione penitenziaria anche per superare il problema della dipendenza gerarchica del dirigente di Polizia penitenziaria dal direttore dell’istituto penitenziario, nonché le diverse incongruenze e disfunzionalità nella “linea di comando”;
• Disciplinare l’assegnazione degli incarichi dirigenziali;
• Garantire la presenza del Direttore in ogni sede penitenziaria e del Comandante, con idonea qualifica, in ogni Reparto del Corpo di polizia penitenziaria;
• Aggiornare il Regolamento di Servizio del Corpo di polizia penitenziaria, pure per dare efficacia ai poteri di organizzazione dell’Area della sicurezza propri del Comandante del Reparto;
• Ampliare le dotazioni organiche del Corpo di polizia penitenziaria secondo il fabbisogno già quantificato, redistribuirle e alimentarle;
• Correggere la prassi assunzionale e d’impiego in servizio che provoca discriminazioni per il genere femminile, con ripercussioni anche nella progressione di carriera;
• Favorire e accelerare i percorsi professionali e di carriera;
• Ammodernare il sistema di valutazione (rapporti informativi e giudizio complessivo) e l’ordinamento disciplinare;
• Ampliare i ruoli tecnici, anche con l’istituzione dei Medici del Corpo;
• Ripensare e garantire la formazione e l’aggiornamento professionale senza trascurare le tecniche operative e proprie di polizia;
• Riformare il modello custodiale (sulla materia, questa Organizzazione Sindacale ha già fornito articolate osservazioni scritte);
• Risolvere la problematica afferente alla gestione dei detenuti affetti da patologie psichiatriche;
• Deflazionare la densità detentiva;
• Efficientare il servizio sanitario “penitenziario”;
• Aggiornare il Protocollo Quadro per la Prevenzione e la Sicurezza nei luoghi di lavoro in ordine all’emergenza sanitaria da Covid–19, risalente al 23 ottobre 2020;
• Definire protocolli d’intervento operativo in occasione di rivolte, sommosse, disordini e altri eventi potenzialmente turbativi dell’ordine, della sicurezza o, comunque, del regolare svolgimento dei servizi demandati alla Polizia penitenziaria;
• Prevenire le aggressioni agli operatori, anche mediante l’introduzione nell’ordinamento di una specifica ipotesi di reato o di un’aggravante, almeno al pari di quanto realizzato a tutela dei pubblici ufficiali impiegati in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive e per altre categorie di lavoratori;
• Assicurare la costituzione di parte civile del Ministero della Giustizia nei procedimenti a carico di coloro che aggrediscano operatori;
• Fornire e integrare gli equipaggiamenti e le dotazioni;
• Implementare le tecnologie, anche con riferimento ai sistemi di video-sorveglianza e alla dotazione dei Reparti del Corpo di body-cam;
• Disciplinare le modalità d’impiego degli strumenti di video-sorveglianza al fine di garantire che non vengano utilizzati per il controllo a distanza degli operatori;
• Procedere verso la digitalizzazione, pure dei procedimenti interni;
• Favorire la trasparenza (pubblicare almeno mensilmente sul sito web istituzionale, nella sezione delle statistiche, i dati sugli eventi critici, fra cui le aggressioni agli operatori; consentire la diffusione delle immagini dei luoghi di lavoro legittimamente riprese, nel rispetto di privacy e sicurezza; favorire compiutamente l’accesso civico; etc.);
• Rendere sicuri e salubri i luoghi di lavoro;
• Migliorare e rendere effettive ed efficaci le relazioni sindacali a tutti i livelli;
• Individuare formalmente le sedi disagiate;
• Ammodernare le strutture;
• Intraprendere politiche di edilizia residenziale;
• Stipulare il primo CCNL per l’Autonoma Area Negoziale dei Dirigenti;
• Rinnovare l’Accordo Nazionale Quadro.

È peraltro di tautologica evidenza che ciascuna delle suindicate tematiche meriterebbe una relazione a sé, la quale rischierebbe di rivelarsi tutt’altro che sintetica.
Si fa riserva, pertanto, di meglio argomentare gli intendimenti della scrivente Segreteria, quantomeno, individuando una scala di priorità nelle priorità in ordine alle questioni più pregnanti e significative nel corso degli incontri programmati, anche tenendo conto della circostanza che alcune si potrebbero affrontare immediatamente e per via amministrativa, altre necessiterebbero di interventi legislativi con carattere d’urgenza (decreti-legge), altre – presupponendo riforme più ampie e complesse – andrebbero dipanate, probabilmente, mediante una legge delega e successivi decreti legislativi e altre ancora attengono alla sfera propriamente negoziale.

Con viva cordialità,

Gennarino DE FAZIO

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