A distanza di nove mesi dall'ultimo sopralluogo in data 10 settembre 2015, nella mattinata del 17 giugno 2016 una delegazione della UIL PA Polizia Penitenziaria costituita dallo scrivente Segretario Generale, dal Segretario Regionale Mauro Lai, dal Coordinatore Territoriale Mauro Barile unitamente ai componenti la Segreteria Provinciale, ha effettuato una visita sui luoghi di lavoro della Polizia penitenziaria della Casa Circondariale di Livorno, documentandone lo stato attraverso un servizio fotografico.
Partendo, quindi, dai contenuti della precedente nota, che qui si richiamano, con la presente intendiamo porre l’accento sul alcune particolari questioni che a nostro avviso meritano un adeguata attenzione.
Nel varcare la porta del carcere, c.d. Block House, si può notare come nel tempo siano seriamente peggiorate le condizioni del manto stradale del piazzale antistante la caserma e la portineria centrale, copiosi avvallamenti e buche rendono davvero impervio il percorso.
La visita è proseguita con la verifica dello stato del muro di cinta, vera e propria nota dolente, che ha reso evidenti criticità in molte parti del perimetro, dove si notano importanti crepe nel pavimento, l’assenza di pavimentazione e illuminazione lungo il camminamento. Nella garitta della sentinella 1 non funziona regolarmente il climatizzatore e una delle due porte non si chiude ermeticamente. Proseguendo, la garitte n°2, n°3 e n°4 sono quelle che presentano maggiori precarietà strutturali, infatti dal sopralluogo emerge con assoluta evidenza il distacco della struttura in ferro che compone le garitte e una visibile e percettibile preoccupante pendenza della pavimentazione. In particolare si sottolinea il peggioramento delle condizioni della garitta n° 3 che presenta crolli di materiale. Nella garitta n°4 si rileva la presenza di un'impalcatura in legno a sostegno della struttura in ferro decadente e in parte staccata dal muro.
Da porre in evidenza che nel corso del sopralluogo del muro di cinta abbiamo potuto apprezzare l'assoluto abbandono delle aree verdi, con erba alta e incolta e con presenza di materiale di risulta lasciato sul posto che deturpa l'ambiente e rende insalubre l’ambiente.
Entrando nella porta carraia, anche qui saltano immediatamente agli occhi le condizioni del manto stradale che presenta varie buche di grosse dimensioni e profondità che mettono a dura prova il passaggio degli automezzi.
Varcando le porte del carcere ci indirizziamo verso il reparto di recente costruzione c.d. Padiglione Blu e osserviamo fin da subito il mal funzionamento di alcuni dispostivi di chiusura automatizzata. Dal piano terra ci rechiamo al sotterraneo dove all'occhio salta la visione di evidenti tracce di umidità e muffa e di conseguenza infiltrazioni d'acqua.
abbiamo avuto notizia dell’esistenza di una cucina detenuti, di nuova costruzione, che a distanza di oltre un anno non è ancora entrata in funzione nonostante sia stata corredata di strumenti moderni e connotata dei migliori standard previsti in materia di igiene e sicurezza. A quanto pare la mancata attivazione è attribuibile alla mancata certificazione antincendio dietro alla quale regna un vero e proprio mistero dato che una attestazione del genere non richiede certo tempi biblici.
Il dubbio è che in realtà il problema sia di natura diversa e che i ritardi della predetta certificazione nasconda qualcosa di più serio.
Proseguendo il cammino abbiamo visitato la nuova infermeria che per quanto ci è stato riferito sostituirà quella vecchia in tempi brevi.
Spostandoci al reparto Transito non possiamo esimerci dal rilevare l'evidente criticità della postazione di servizio dell’addetto alla vigilanza dei cortili passeggi costituita da una struttura praticamente invisibile. Un tavolino ed una sedia, sistemati in modo molto approssimativo sono delegati a rappresentare la “guardiola” del poliziotto incaricato a tale servizio. Non solo, non vi è alcuna protezione per l'Agente in caso di pioggia, vento o altre intemperie. La stessa sorte tocca al medesimo Agente quando presta servizio al cortile passeggi del reparto denominato Ex femminile. Per quest'ultimo basterebbe ripristinare il funzionamento del climatizzatore per rendere la postazione fruibile dignitosamente.
Gli ultimi passaggi, in fine, sono stati dedicati alla caserma agenti e al locale palestra adibito in parte a spogliatoio del personale. Quest'ultimo si presenta gravemente insufficiente negli spazi per tutto il personale e scarsamente rispondente alle esigenze ed alla tutela della privacy.
Per quanto riguarda la caserma agenti abbiamo dovuto rilevare carenti condizioni strutturali e auspichiamo che i lavori annunciati inizino quanto prima limitando al minimo i tempi previsti dei lavori, allo stato non definiti.
Apprezzabile in proposito lo sforzo della Direzione per individuare soluzioni alternative a favore del personale accasermato che, evidentemente non potranno durare in eterno e per questo auspichiamo che i necessari interventi presso la caserma siano stati collocati tra le priorità di spesa nella programmazione economica annuale e, quindi, trovino immediata copertura finanziaria.
Altra nota dolente dell’istituto è la situazione del parco automezzi che conta l’assegnazione di 18 mezzi in tutto funzionanti, 2 in attesa della dichiarazione di fuori uso e 6 fermi in autofficina per interventi di manutenzione.
I predetti mezzi risultano essere immatricolati negli anni ricompresi tra il 1998 e il 2002 e contano una percorrenza che va dai 300mila ai 500mila km, a dimostrazione che sia quando meno urgente un ammodernamento dello stesso.
Ci sembra coretto far notare che mezzi del genere non garantiscono un adeguata sicurezza per coloro che effettuano le traduzioni, per gli stessi detenuti trasportati e, perché no anche di tutti coloro che incrociano per qualsivoglia ragione quegli stessi mezzi di trasporto.
Al VISAG cui la presente viene trasmessa per competenza si chiede di realizzare tutte le attività di verifica e di controllo ad esso demandate dal decreto legislativo 81/92 in materia di igiene e salubrità degli ambienti di lavoro, di sorveglianza sanitaria, e di rispetto delle norme di sicurezza degli impianti e delle attrezzature. SI chiede, infine, premettendo che nel frattempo verrà da noi informato il Comando dei Vigili del Fuoco competenti di avviare le urgenti iniziative utili a verificare la stabilità e la solidità delle garitte.
Al Provveditorato Regionale A.P. si chiede di inserire nel piano annuale di spesa, quale priorità, la realizzazione degli interventi necessari a ripristinare l’agibilità della caserma dove nel frattempo speriamo siano stati completati gli imminenti parziali interventi annunciati.
Al Dipartimento A.P. si chiede di verificare che i lavori di ristrutturazione dei vecchi padiglioni si realizzino nei tempi prefissati e più in generale di porre all’attenzione le numerose criticità strutturali della Casa Circondariale di Livorno nella speranza che trovino adeguata soluzione.
Nell’attesa di cortese urgente riscontro porgiamo distinti saluti
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