Nota n. 9566 - Diverse disposizioni di carattere generale, riguardanti l’universalità dei lavoratori pubblici e privati sottoposti all’assicurazione INAIL (cfr., art. 42, d.l. 18/2020), hanno precisato che i casi accertati d’infezione da coronavirus (SARS- CoV-2) in occasione di lavoro vanno trattati come infortuni e che rientrano sotto la gestione del predetto Istituto anche i giorni di assenza per quarantena o di permanenza domiciliare fiduciaria.
Quanto sopra, nell’evidente considerazione che già rientravano nella casistica assicurata dall’INAIL le affezioni morbose, quali le malattie infettive e parassitarie.
Pur nell’auspicio di specifici interventi di natura legislativa che meglio inquadrino la materia per le categorie particolarmente esposte, come appunto le Forze di Polizia, appare peraltro evidente che il principio di cui sopra sia direttamente estendibile anche agli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria (che com’è noto non soggiacciono alla normativa in materia di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali di cui alla legge n. 38/2009).
Per quanto accennato, anche in considerazione di talune difficoltà gestionali che vengono segnalate sul territorio, si invitano le SS.LL. a voler diramare, nel rispettivo ambito, urgentissime direttive affinché i casi di Coronavirus che abbiano colpito o colpiscano gli appartenenti alla Polizia penitenziaria in occasioni di servizio vengano trattati ad ogni effetto quali infortuni sul lavoro.
Nell’attesa di cortesi riscontri, molti cordiali saluti.