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Con nota del 21 u.s. n. 00611746 il Suo Ufficio ha avviato le procedure di mobilità per gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria dei ruoli direttivi.

Premesso che, dopo il grave ritardo accumulato e la miriade di assegnazioni temporanee e/o conferimenti provvisori di incarichi, la UIL aveva ripetutamente auspicato l’avvio del procedimento che possa, finalmente, stabilire equità, trasparenza, razionalità, efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, non può ora sottrarsi all’impegno di segnalare importanti questioni che indurranno, senza dubbio, incertezza e contraddizione, con il rischio di vanificare l’utilità del provvedimento stesso.

Prima fra tutte, nonostante i propositi manifestati e le specifiche riunioni tenute sul tema complessivo della mobilità (i cui esiti sono ancora sconosciuti), il fatto di non aver rivisto e aggiornato il PCD del 1° agosto 2013 che disciplina, appunto, le specifiche regole sulla mobilità.

Una sua rivisitazione, infatti, non solo avrebbe consentito di correggere una disciplina farraginosa e contraddittoria, ma avrebbe forse reso possibile prevedere e legittimamente orientare le dinamiche che inevitabilmente si innescheranno a seguito dell’imminente riordino delle carriere.

Analogamente, si sarebbe potuto, anzi dovuto, regolare anche con la previsione di specifiche garanzie, le procedure da adottarsi nei casi – anch’essi imminenti – di soppressione dei reparti, al fine di evitare che i comandanti di reparto in quelle sedi subiscano la doppia beffa di perdere la sede e non trovarne un’altra disponibile.

Ma l’aspetto che più sbalordisce e che non si può assolutamente condividere, è l’aver escluso dal bando tutti i posti di fatto occupati da appartenenti ai ruoli direttivi del Corpo nelle svariate sedi extramoenia sia del DAP sia del DGMC (DAP, PRAP, DGMC, CGM, Scuole, etc.) mantenendo sacche di privilegio e zone grigie completamente sottratte alle regole.

Pur in assenza di una dotazione organica delle sedi extramoenia, anche qui solo per la colpevole inerzia, ma noi diremmo anche inadempienza dell’Amministrazione, si ritiene si sarebbero potute adottare procedure provvisorie analoghe a quelle utilizzate per gli II.PP.MM.

Procedure, pure queste ultime, che necessitano di specificazioni e chiarimenti onde evitare di dar luogo a possibili fraintendimenti, problemi e contenziosi. Va infatti inequivocabilmente chiarito se l’assegnazione provvisoria negli IIPPMM “nelle more di rivisitazione delle dotazioni organiche del Corpo” si trasformerà, sic et simpliciter, in assegnazione definitiva all’esito della cennata rivisitazione e/o a quali procedure e regole si dovranno poi attenere gli interessati, anche in caso di eventuali rinunce. Così come è necessario precisare che ne sarà degli incarichi/posti lasciati provvisoriamente vacanti da coloro che saranno temporaneamente assegnati agli IIPPMM e se questi potranno o no essere conferiti stabilmente.

Si invita pertanto la S.V. a dirimere con cortese urgenza tutte le questioni controverse sopra illustrate e, in ogni caso, a mettere a concorso tutti i posti, gli incarichi e le sedi occupati o occupabili dagli appartenenti ai ruoli direttivi del Corpo di polizia penitenziaria.

Nell’attesa di un urgentissimo riscontro, molti cordiali saluti.

Nota 8448

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