Prot. n. 6093
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Roma lì, 1 marzo 2011 |
Pres. Franco IONTA Capo del DAP
per conoscenza ,
Dr. Emilio DI SOMMA Vice Capo Vicario del DAP
Dr. Riccardo TURRINI VITA Direttore Generale Personale DAP
ROMA
Oggetto : Rientro in sede di personale della P.P. distaccato alla SFAP di Via di Brava (RM)
La scrivente O.S. è stata informata che codesto Dipartimento ha emanato alcuni provvedimenti di rientro alle sedi di appartenenza nei confronti di alcune unità di polizia penitenziaria in distacco presso la SFAP di Via di Brava. Sul punto si ritiene necessario svolgere alcune considerazioni.
Nel rilevare, per l’ennesima volta, l’ omessa informazione, preventiva o successiva, alle OO.SS. non si può non sottolineare l’amarezza, lo sconcerto, lo stupore verso provvedimenti tanto parziali quanto faziosi e sperequativi. Il rientro di poliziotti penitenziari da sedi “non operative” , ancor più se Scuole non impegnate in attività formative, non può non trovare il favore di questa O.S. che, anzi, ha sempre auspicato tali determinazioni da parte dell’Amministrazione Centrale. Ma non si possono tollerare provvedimenti di cui non si comprendono i criteri, che colpiscono solo alcune persone e favoriscono solo alcune OO.SS.
Nello specifico : alla Scuola di Via di Brava risultano essere distaccate n. 36 (trentasei) unità di polizia penitenziaria provenienti da diverse sedi ( 6 dal Centro Amministrativo G.A., 5 da Roma Rebibbia N.C., 1 da Rebibbia Femminile, 3 da Palermo, 1 da Torino, 2 da L’Aquila, 6 da Velletri, 3 da Roma Regina Coeli, 1 da Firenze, 1 da Frosinone, 1 da Venezia, 1 da Civitavecchia, 1 da Verbania, 1 da Siracusa, 1 da Saluzzo, 1 da Milano Opera, 1 da Castrovillari). Delle precitate 36 unità, 5 appartengono al ruolo degli Ispettori, 3 al ruolo dei Sovrintendenti, 27 al ruolo degli Agenti e degli Assistenti. Delle 21 unità oggetto dei dispositivi di rientro da Via di Brava, 2 unità appartengono al ruolo degli Ispettori, 1 al ruolo dei Sovrintendenti, 18 al ruolo agenti e assistenti. Di questi 21, solo 10 rientrano nelle loro sedi effettive ( 6 a Velletri, 3 a Regina Coeli, 1 Rebibbia NC). Gli altri 11 ( 2 effettivi a L’Aquila. Uno per ogni sede di seguito elencata : Castrovillari, Firenze, Frosinone, Milano Opera, Venezia, Civitavecchia, Verbania, Siracusa, Saluzzo) sono stati “dirottati” presso istituti penitenziari di Roma (parrebbe dopo contatti informali per assumerne il gradimento) e quindi non si può parlare di vero e proprio rientro ma di “mutata sede di distacco”. Dei 15 “graziati” alcuni sono in missione verso altre sedi ( Perugia, Lecce, Catanzaro, ecc.) e per 4 di loro è giunta notizia di un prossimo impiego al DAP …..
Oggettivamente abbiamo una qualche difficoltà a percepire la logica ispiratrice di siffatta movimentazione, se non inquadrata in un palese contesto di raccomandazioni ed appartenenze . Purtroppo si deve prendere atto cha alla gestione improntata alla tutela del diritto nella più totale trasparenza, si preferisce alimentare la spirale di favori nella più totale opacità.
Quantunque l’Amministrazione abbia inteso “tutelare” i distacchi originati da ragioni familiari (art.7), tale meritevole sensibilità cozza contro quanto si decide, quotidianamente, verso il personale (di serie B?) proveniente dalle prime linee (carceri) che deve far conto di continui rigetti e rientri disposti dalla medesima articolazione dipartimentale che, in vece, appare molto sensibile alle esigenze di una parte del personale distaccato a Via Di Brava.
Analogamente è interessante, avendo rinunciato a comprendere, prendere atto che delle 36 unità distaccate alla SFAP di Roma, 11 rivestirebbero incarichi in seno ad OO.SS. rappresentative della polizia penitenziaria ( 2 del SAPPE, 2 dell’OSAPP, 4 della CGIL, 2 della UIL e 1 del CNPP) . Di questi 11 dirigenti sindacali, ci risulta, che : 5 permangono a Via di Brava ( 2 del SAPPE, 2 dell’OSAPP e 1 del CNPP) mentre per gli altri 6 è stato disposto il rientro ( 2 della UIL e 4 della CGIL).
Per quanto sopra si invita il Capo del DAP a fornire tempestivamente ogni utile informazione a riguardo di quanto rappresentato e a valutare l’ipotesi di disporre, immediatamente, provvedimenti di rientro anche per quel personale che non è stato oggetto di movimentazione, significando che eventuali (indebite ed illegittime) assegnazioni al DAP o presso altre sedi “non operative” del predetto personale saranno immediatamente contestate nelle forme dovute a tutela del principio delle pari opportunità e nel rispetto degli accordi sulla mobilità del personale.
L’occasione è propizia anche per chiedere delucidazioni ed informazioni sullo stato della pratica relativa alla chiusura della Scuola di Monastir e suggerire, viste le difficoltà operative della Sardegna, l’adozione di provvedimenti temporanei , nelle more delle definitiva chiusura, verso il personale di polizia penitenziaria che trovasi colà, di fatto, inoccupato.
Analogamente si prega voler fornire notizie circa il trasferimento della Banda del Corpo a Roma e la consequenziale chiusura della Scuola di Portici.
In attesa di riscontro Molti cordiali saluti,
Il Segretario Generale - Eugenio C. SARNO