Nota n. 10.104 - Pressoché da ogni parte sul territorio nazionale, vengono segnalati ricorrenti ritardi e difficoltà nel tempestivo pagamento del lavoro straordinario sistematicamente imposto agli operatori del Corpo di polizia penitenziaria atteso che, notoriamente, viene in massima parte programmato e disposto per l’ordinaria organizzazione dei servizi.
Nel momento in cui sono in corso le trattative per il rinnovo dell’Accordo Nazionale Quadro, è a dir poco emblematico, e deve far riflettere anche rispetto al percorso negoziale, il fatto che a distanza di ben diciotto anni dalla sottoscrizione e pur avendo dunque conseguito la “maggiore età” non venga ancora onorato, dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria in tutte le sue articolazioni, fra gli altri, il comma 12, art. 10, dell’Accordo Nazionale Quadro vigente (“ Le richieste di prestazioni di lavoro straordinario devono essere contenute entro il limite dell’assegnazione disposta e ne deve essere garantito il pagamento in busta paga”).
Analoghe traversie si registrano, altresì, con la liquidazione del trattamento economico di missione, che avviene con notevole ritardo rispetto ai termini di legge, fissati in trenta giorni decorrenti dall’espletamento dell’incarico (2° comma, art. 3, legge 417/1978).
È peraltro di tautologica evidenza che quanto descritto, già di inaudita gravità, diventa intollerabile nel periodo in atto, con le problematiche legate alla spesa energetica e all’aumento del costo della vita che ingenerano vicissitudini ulteriori per le persone e le famiglie.
Nel richiedere, pertanto, urgentissime e circostanziate notizie in ordine a tutto quanto sopra, si prega la S.V. di voler intervenire tangibilmente per garantire il puntuale pagamento di tutte le spettanze agli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria.
Nell’attesa di un indilazionabile riscontro, distinti saluti.