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Leggi qui la nota del Segretario Nazionale Michela Romanello

Gentilissima Dottoressa,

risale al 22.08.21 la nota unitaria attraverso la quale Le giungeva il grido di aiuto da parte dei rappresentanti locali di questa O.S., che lamentavano le conseguenze dell’arrivo presso la casa di reclusione patavina di ben 70 detenuti, trasferiti in massa da altri istituti. In essa veniva rappresentata chiaramente quale fosse la ricaduta di tale scelta e gli effetti destabilizzanti non solo sul piano della sicurezza dell’intero Istituto ma anche sull’attività trattamentale, trattandosi di soggetti problematici e con fine pena breve.

L’escalation di eventi critici che tale movimentazione ha prodotto e la percezione di assoluto abbandono rispetto all’attenzione che Le era stata richiesta hanno portato le OO.SS. di polizia penitenziaria a riunirsi pubblicamente in una manifestazione di protesta svoltasi davanti alla C.R. di Padova in data 04.10.2021.

Nemmeno questo sembra aver portato ad una rivalutazione delle decisioni assunte e l’ispezione giunta alla C.R. di Padova qualche giorno dopo, da parte di funzionari in servizio al Prap, ha dato la brutta impressione di una spedizione punitiva volta a dissuadere eventuali ulteriori future intemperanze.

Inascoltate sono rimaste le richieste di sospensione della ricezione degli arrestati, dei trasferiti da altri istituti e di maggiori tutele per il personale di polizia nello svolgimento del proprio lavoro in condizioni di maggior sicurezza. Per contro, a dimostrazione che la situazione emergenziale più volte lamentata è completamente sottovalutata, si è deciso di depauperare l’organico del personale di tale istituto di ben 7 unità a beneficio di quello del Nucleo Traduzioni Cittadino, nonostante il parere contrario della maggioranza delle OO.SS. Ulteriore unità, ci giunge voce, sia già stata individuata per essere a breve destinata al N.I.R., individuazione che, se così fosse, sarebbe stata operata in violazione delle recenti direttive dipartimentali emanate con nota GDAP N.16520.U del 17.01.2022.

La preghiamo di volerci rassicurare rispetto all’attenzione che vorrà riservare alla situazione in essere e alle scelte future, da ponderare in modo da non minare un terreno così fragile come quello di un istituto che si ostina con orgoglio a voler continuare ad essere “riabilitatore” piuttosto che “contenitore” di esseri umani.

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Martedì, 14 Maggio 2024 10:34

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