polizia penitenziaria top

logo trasparente

facebook newemail icon png clipart backgroundwhatsappyoutube playtwitter

 

 

Roma, 24 Lug.“Gravi disordini sono in corso presso la Casa Circondariale di Venezia Santa Maria Maggiore dove quattro detenuti facinorosi, armati di spranghe di ferro ricavate dalle brande, oltre ad aver messo a soqquadro il reparto d’appartenenza, dall’una di stanotte tengono di fatto in scacco l’intero carcere, nonostante l’abnegazione e la professionalità delle donne e degli uomini della Polizia penitenziaria. Proprio quella professionalità ha sinora impedito scontri fisici e, al momento, non si ha notizia di contusi o feriti”.

         Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

         I detenuti appartengono a una sezione che ospita una trentina di ristretti in un carcere che ne contiene complessivamente 245 a fronte di una capienza massima di 159 posti. A ciò fa da contraltare la penuria degli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di 18mila operatori a livello nazionale e di un centinaio di unità a Venezia, su 145 presenti (da distribuire su più turni e servizi). In queste condizioni, senza reali protocolli d’intervento operativo su cui si sia stati formati, con equipaggiamenti inadeguati e con la spada di Damocle della denuncia per tortura a ogni intervento di legalità, è davvero proibitivo operare”, spiega il Segretario della UILPA PP.

 

         “Mentre siamo ancora in apprensione e speriamo che, anche con l’arrivo di rinforzi, possano al più presto essere ripristinate le condizioni minime di sicurezza, legalità e civile convivenza dell’istituto senza che nessuno, né fra i detenuti né fra gli operatori, si faccia male, rivolgiamo l’ennesimo appello alle istituzioni e al Governo Meloni. Servono interventi tangibili e immediati che non si rinvengono minimamente né nel decreto-legge 92, meglio noto come carcere sicuro, né nella legge di conversione per come emerge dagli emendamenti sinora approvati; così come è inutile discettare di improbabili Gruppi di Intervento Operativo (GIO) in queste condizioni. 14.500 detenuti oltre i posti disponibili, voragini negli organici della Polizia penitenziaria, carenze nell’assistenza sanitaria e psichiatrica, strutture fatiscenti, mancanza di strumentazione e disorganizzazione imperante richiedono molto altro. Mai come questa volta, negli ultimi trent’anni, temiamo per cosa potrà accadere nelle prossime settimane d’agosto”, conclude De Fazio.

Potrebbe interessarti anche:

Martedì, 16 Luglio 2024 07:29

Giovedì, 06 Giugno 2024 07:03

E-Mail (@polpenuil.it)

Notizie dal territorio - Desktop

Mappa dell'Italia Puglia Molise Campania Abruzzo Marche Lazio Umbria Basilicata Toscana Emilia Romagna Calabria

Elenco per istituto