Al Ministro della giustizia - Premesso che a quanto risulta all'interrogante: la casa circondariale di Rovigo inaugurata a febbraio del 2016, che doveva essere un istituto di nuova concezione e avrebbe dovuto rappresentare la struttura modello di tutto il distretto e della Regione, non corrisponde alle aspettative; da una visita effettuata presso l'istituto dall'interrogante qualche tempo fa e recentemente da una delegazione di sindacati di Polizia penitenziaria, è emerso che le condizioni della "nuova" casa circondariale presentano lacune e numerose sono le anomalie strutturali: cancelli e sistemi di videosorveglianza malfunzionanti, impianti di climatizzazione fatiscenti, climatizzazione insufficiente nelle postazioni di servizio, in particolare nella sala regia con rumori assordanti, postazioni dove appare impossibile prestare servizio, apparati di sicurezza inadeguati, spazi antistanti la struttura impraticabili;
da alcune interviste al personale, che espleta il proprio servizio, risulta che gli stessi operino in condizioni precarie e di poco stimolo, per un lavoro, dove invece la motivazione deve essere
fondamentale; una nota dell'UILPA (Unione italiana lavoratori pubblica amministrazione) evidenzia la carenza di personale e le conseguenti difficoltà operative degli uffici, un uso sproporzionato del lavoro straordinario con una media mensile complessiva di circa 1.225 ore, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto risulta all'interrogante; quali orientamenti intenda esprimere, in riferimento a quanto esposto in premessa, e, conseguentemente, quali iniziative voglia intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per porre rimedio alla gravissima situazione, in cui versa il carcere nuovo di Rovigo; se intenda rimediare alla evidente carenza di risorse umane in servizio, incrementando con un numero congruo, il personale organico dell'istituto; se siano in previsione nuovi arrivi e quanti detenuti ancora abbia in programma di ospitare; se e in quale modo intenda intervenire strutturalmente sull'edificio, al fine di garantirne la messa in sicurezza e renderlo davvero un istituto modello, quale era stato concepito all'origine. (4-07626)