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Comunicato Stampa -  ROMA 6/10/2020“Apprendiamo, da note di agenzia di stampa, che il sottosegretario al Ministero della Giustizia Vittorio Ferraresi ha annunciato che è in via di approvazione, con il voto di fiducia in Parlamento, un emendamento al c.d. decreto agosto che consentirà ai Poliziotti penitenziari che hanno occupato i posti letto nelle caserme delle carceri da ottobre 2017 a dicembre 2018 di non pagare gli oneri arretrati. La misura, per come annunciata, è assolutamente tardiva, insufficiente e di difficile attuazione concreta”.

          Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, che spiega: “La questione scaturisce dalla modifica alla legge originaria, intervenuta nel 2017, e che voleva che il pernottamento in caserma, per le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria, che potevano così assicurare anche il pronto intervento (come in effetti è stato durante le rivolte di marzo scorso), doveva essere permesso a titolo gratuito. Tuttavia, per un presunto errore contenuto nella relazione tecnica a corredo, alla norma è stata conferita un’interpretazione assai singolare: è stata considerata come inesistente!”.

         “Quindi – prosegue il leader della UILPA PP –, dapprima il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha consentito il pernottamento gratuito, poi ha fatto retromarcia e ha preteso dai poliziotti il pagamento degli arretrati attraverso prelievi effettuati direttamente in busta paga. Ora, in una specie di yo yo politico-amministrativo, si pensa semplicemente di abbuonare quegli arretrati, ancora una volta senza affrontare la questione in maniera strutturale”.

         “Così non va, è evidente. A parte il fatto che prevediamo immani difficoltà burocratiche per restituire il <<maltolto>> alla stragrande maggioranza di operatori che quegli arretrati li ha già pagati – spiega ancora De Fazio –, è indispensabile addivenire all’interpretazione autentica dell’art. 7, comma 5, del d.l. 148/2017 è ripristinare la totale gratuità del posto letto per gli appartenenti alla Polizia penitenziaria, al pari degli operatori di altre Forze di Polizia, per di più avvantaggiati anche con le disposizioni che prevedono i pasti gratuiti alle mense. Sulla materia, peraltro, è ancora pendente il ricorso al TAR di Roma da noi curato”.

         “Al sottosegretario Ferraresi, al Ministro Bonafede e al Governo Conte, chiediamo pertanto atti e provvedimenti concreti, non improbabili contentini di Stato” ­ – conclude il sindacalista –.

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