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Comunicato stampaROMA 16/03/2020“Capiamo il momento, comprendiamo gli sforzi del Governo e, naturalmente, ci stringiamo ancora attorno al Paese e, indefessi, continuiamo a fare la nostra parte. La Polizia penitenziaria, come ha ampiamente dimostrato nei giorni scorsi, non si tirerà mai indietro rispetto alla difesa della sicurezza e della libertà delle istituzioni democratiche. Tuttavia, pur registrando nel decreto Cura-Italia un sostanzioso passo in avanti rispetto alla bozza di ieri pomeriggio, permane l’insoddisfazione per quelle che appaiono come disattenzioni al settore”.

         Così Gennarino De Fazio, per la UILPA Polizia Penitenziaria nazionale, commenta il decreto-legge Cura-Italia, appena varato dal Consiglio dei Ministri. De Fazio, poi, entrando nel dettaglio, precisa: “mentre si teme che possano riprendere proteste e sommosse da parte dei detenuti, francamente, ci aspettavamo che il decreto Cura-Italia fosse anche 'Si-Cura-Italia', riservando particolare attenzione pure alle difficoltà che attanagliano da tempo le carceri e il Corpo di polizia penitenziaria. Come si è visto nei giorni scorsi, le carceri sono vere e proprie polveriere in cui ogni piccola scintilla può provocare una deflagrazione”.

         “Certo, non buttiamo via con l’acqua sporca anche il bambino – precisa il leader della UILPA PP –, riconosciamo che sono state recepite le nostre richieste rispetto agli stanziamenti per il lavoro straordinario e i servizi fuori sede espletati in questo periodo di emergenza pure sanitaria, così come quelle relative ai fondi per la sanificazione degli ambienti, ma reputiamo altresì indispensabile che almeno in fase di conversione del decreto vi siano risorse per assunzioni straordinarie ed equipaggiamenti, nonché misure a costo zero, come l’interpretazione autentica della disciplina per la gratuità del posto letto in caserma e l’introduzione di uno specifico reato che sanzioni chi aggredisca o minacci le Forze dell’Ordine trovandosi in stato di detenzione”.

          “Del resto – conclude De Fazio – unitamente alle Organizzazioni Sindacali che rappresentano la stragrande maggioranza degli operatori del Corpo di polizia penitenziaria, di nuovo ieri, abbiamo rinnovato una richiesta di incontro al Presidente del Consiglio Conte per esporre le nostre esigenze”.

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