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         “Nonostante l’eccezionale gravità dei fatti accaduti il 21 u.s. nel reparto femminile della Casa Circondariale potenza, quando una donna della Polizia penitenziaria è stata vilmente aggredita e ridotta in pericolo di vita da due detenute, e che ha messo allo scoperto le gravi deficienze organizzative e gestionali che da tempo affliggono la struttura, dobbiamo denunciare l’assoluta assenza dell’Amministrazione penitenziaria che non ha assunto ancora nessuna tangibile e consequenziale misura”.

         A dichiararlo è Angelo Urso, Segretario Generale della UILPA Penitenziari, che aggiunge: “da anni la UILPA Penitenziari segnala le criticità che investono l’istituto potentino e quanto accaduto, a nostro avviso, si sarebbe ben potuto evitare con un briciolo di lungimiranza e con un minimo di capacità di ascolto non solo di quelle che costituiscono rivendicazioni sindacali, ma soprattutto delle grida d’aiuto che provengono dagli operatori. Ancora una volta, invece, ci si è trovati alle prese con un’Amministrazione distante e sorda, quando non assente. E non mi riferisco a distanze geografiche, poiché le più gravi inefficienze amministrative ed operative a nostro avviso sono attribuibili al direttore del carcere ed al provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria che più di tutti si è caratterizzato per la sua inconcludenza rispetto alle problematiche segnalate”.

         “Apprezziamo – continua Angelo Urso – il gesto (l’unico!!) di cortesia del Vice Capo del DAP, Massimo de Pascalis, che dopo l’evento ha telefonato alla collega aggredita, ancora ricoverata presso l’ospedale civile potentino, per sincerarsi delle sue condizioni di salute, così come stigmatizziamo la circostanza che analoghi sentimenti non abbiano sfiorato il provveditore regionale, il direttore del carcere (una sola visita forse per il contatto con il vice capo DAP) ed il comandante del reparto della polizia penitenziaria, riteniamo tuttavia che la situazione meriti interventi decisi che riportino la Casa Circondariale di Potenza in sicurezza mettendo gli appartenenti alla Polizia penitenziaria nelle condizioni di operare con ragionevole serenità”.

         “Vanno assunte misure che consentano al personale di lavorare in sicurezza, vanno adottate disposizioni di servizio congrue rispetto al modello organizzativo, vanno presi adeguati provvedimenti nei confronti di chi si rende protagonista di infrazioni disciplinari in quanto sembra che all’interno dell’istituto aleggi un preoccupante senso di impunità e soprattutto si registra l’assenza di quelle attività di verifica e di controllo che competono in primis al Provveditore. Noi siamo pronti a dimostrare ulteriormente la nostra vicinanza ai colleghi di Potenza anche sedendoci immediatamente ad un eventuale tavolo di confronto. Ci auguriamo ovviamente che allo stesso modo chi ne ha invece il dovere istituzionale sappia e voglia farlo con altrettanta celerità. In caso contrario – conclude il massimo responsabile della UILPA Penitenziari – non potremo esimerci dall’intraprendere ulteriori e più incisive iniziative capaci di ridestare l’Amministrazione penitenziaria dalla profonda letargia in cui è caduta”.

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