COMUNICATO STAMPA 14 febbraio 2011
Carceri – Sarno (UIL) : A Velletri l’ottavo suicidio del 2011
“ Mentre il pallottoliere delle morti per suicidio in cella non arresta la sua tragica conta, chi è preposto a gestire il sistema penitenziario italiano si contraddistingue per indifferenza, distanza e insensibilità. Il riferimento non è solo al Ministro Guardasigilli quant’anche all’intero Governo incapace di proporre la benché minima soluzione alla tante, troppe, criticità che affogano l’universo carcere nel mare dell’inefficienza, della disumanità, della dignità umana vilipesa sopraffatta e dei diritti negati”
Così il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, Eugenio SARNO, commenta la notizia del suicidio di un detenuto italiano nel carcere di Velletri avvenuto nella mattinata di ieri
“ L'uomo 37enne, in attesa di primo giudizio per reati contro il patrimonio, era ristretto nel reparto isolamento e si è suicidato con delle strisce di stoffa probabilmente ricavate dalle lenzuola che aveva in uso . Noi continuiamo a credere che vi sia una diretta connessione tra il degrado ed il sovraffollamento delle nostre prigioni e il terrificante fenomeno dei suicidi in carcere. A Velletri sono presenti circa 375 detenuti a fronte di una disponibilità ricettiva massima pari a 208. Non a caso nella nostra visita dell’ottobre scorso dichiarammo che la Casa Circondariale di Velletri era persa nella sua storia, pur importante nel passato, mentre oggi appare un relitto alla deriva e quasi prossimo all’affondamento. Ciò non per dire che avevamo lanciato l’allarme quanto per ribadire che le situazioni possono essere gestite per tempo. Non occorrevano i cinque arresti di agenti penitenziari, il mancato suicidio di un agente e il suicidio del detenuto di ieri per capire che a Velletri è emergenza vera. Purtroppo una regione complessa dal punto di vista penitenziario, come il Lazio, sconta anche la mancanza di un Provveditore Regionale a tempo pieno( Oggi il Lazio è gestito ad interim dal Provveditore del Piemonte per due giorni a settimana) Anche questo elemento denota una gestione politica ed amministrativa molto discutibile del sistema penitenziario“
La UIL PA Penitenziari continua a monitorare gli eventi critici attraverso la pagina web Diario di Bordo pubblicata sul sito www.polpenuil.it
“Questo è già l’ottavo suicidio in cella di questo 2011 – ricorda SARNO –, in media un suicidio ogni sei giorni. Se a questi otto suicidi si coniugano i circa cento tentati suicidi di questo 2011 ( 26 le vite salvate in extremis dai suicidi da parte delle polizia penitenziaria) si ha ben chiaro il quadro di violenza, degrado e morte che impera nelle nostre prigioni. Vogliamo, comunque, continuare a coltivare la speranza che prima o poi l’intero Paese ritrovi attenzione e consapevolezza verso un dramma sociale, sanitario, umanitario e di ordine pubblico qual’è il dramma penitenziario. Il Governo per due anni consecutivi ha deliberato lo stato di emergenza nelle carceri, ma per due anni consecutivi ha tagliato fondi e risorse al sistema di cui ha dichiarato lo stato di emergenza. Quindi l’ipocrisia degli annunci viene smentita dalla realtà dei fatti . Questo Governo ha davvero raggiunto molti record nell’ambito penitenziario. Ma non sono quelli declarati dal Ministro Alfano. I record veri sono quelli dei suicidi in cella, degli atti di autolesionismo, del sovraffollamento, degli spazi sottratti, del personale che manca, dei fondi dimezzati.
Eugenio SARNO ricorda come sull’intero territorio nazionale le OO.SS. della polizia penitenziaria abbiano intrapreso un percorso di protesta e rivendicazioni
“Qualche giorno fa in Lombardia, tra qualche ora in Sicilia, tutte le rappresentanze sono scese, e scenderanno, in piazza per rivendicare i diritti e condizioni umane e civili di lavoro per i poliziotti penitenziari. Sull’intero territorio nazionale è un fiorire di proteste e contestazioni. Il personale è stanco, demotivato, sfiduciato ed arrabbiato. Il Ministro Alfano sia consapevole dell’abbandono in cui versa il corpo di polizia penitenziaria. Non sfugga, quindi, alle proprie responsabilità e trovi il tempo di occuparsi anche di una materia di cui è direttamente competente"