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COMUNICATO STAMPA 23 dicembre 2010

Carceri – SARNO: Uno strazio in bambini in carcere

“Visitare un  qualsiasi istituto penitenziario della Penisola, di questi tempi, rappresenta di per se una vera sofferenza per le degradanti ed incivili condizioni di detenzione e per le infamanti condizioni di lavoro. Visitare un carcere che ospita sezioni per mamme-detenute,con annessi nidi, è uno strazio“

Questo il commento di Eugenio SARNO, Segretario Generale della UIL PA Penitenziari,  al termine della visita effettuata questa mattina alla Casa Circondariale di Avellino-Bellizzi dove sono ospitate cinque donne con bambini in cella

Tra gli innumerevoli impegni disattesi dal Governo e dal parlamento c’è anche la mancata legiferazione in materia di bimbi –detenuti. Gli sguardi di quei cinque angioletti chiusi nel nido di Bellizzi hanno rappresentato delle vere stilettate al cuore. Ho sentito l’umiliazione della coscienza e la rabbia di essere inerme di fronte a tale inciviltà. Faccio un appello ai politici perché questa barbarie dei bimbi in carcere abbia immediatamente a cessare. Un Paese non può considerarsi civili se costringe i bambini ad una ingiusta detenzione . Mi appello – continua SARNO -  con fervore agli amministratori di Avellino : al Sindaco, al Presidente della Provincia, al Vescovo, alle associazioni di volontariato perché possano sinergicamente individuare con l’Amministrazione Penitenziaria una soluzione che liberi quegli innocenti dall’affronto delle sbarre. Le norme consentono di de localizzare in ambienti esterni, sebbene protetti, le mamme detenute. Già a Milano è stato sperimentato con successo una iniziativa per la quale un appartamento messo a disposizione dagli Enti è stato trasformato in locale di detenzione per alcune mamme detenute. Auspico che ciò possa avvenire anche per la mia città. Sarebbe bello che in questi giorni di festa ci si possa ricordare anche di questa sofferenza imposta

La visita della UIL a Bellizzi ha confermato un lento ed inesorabile degrado della struttura, un sovrappopolamento della stessa e l’emergenza per le scarse dotazioni organiche

Purtroppo i tagli lineari di Tremonti determinano l’impossibilità di procedere agli interventi ordinari di manutenzione dei fabbricati, che si consegnano, in tal modo, all’inevitabile degrado per usura. Per quanto gli amministratori possano impegnarsi senza i fondi necessari ogni tentativo rischia, ed è, velleitario. Paradossalmente il nuovo padiglione in via di consegna – suggerisce il Segretario della UIL Penitenziari -  potrebbe essere l’occasione per un piano di ristrutturazione generale. Se, infatti, si trasferissero nella nuova struttura i detenuti attualmente presenti si potrebbe dar vita ai necessari interventi . Tra l’altro senza personale disponibile per attivare quello che, nei fatti, è un nuovo istituto (capienza circa 400 posti) si rischia di aver edificato l’ennesima cattedrale nel deserto”

Questa mattina erano presenti 458 detenuti ( 433 uomini – 25 donne, 428 adulti e 30 giovani adulti) in una struttura che ne potrebbe contenere al massimo 308. I detenuti in attesa di 1° giudizio sono 65, 242 i detenuti con sentenze definitive, 151 i detenuti in attesa di sentenza definitiva. I detenuti stranieri sono 64 (60 uomini e 4 donne). Particolarmente grave la situazione degli organici della polizia penitenziaria

Quella degli organici è la vera piaga di Bellizzi – conclude Eugenio SARNO – con particolare riferimento alla polizia penitenziaria femminile. L’organico della polizia penitenziaria,fissato per decreto ministeriale, dovrebbe assommare a 35° unità. Ne sono presenti, invece, 258 di cui 62 al Nucleo Traduzioni e Piantonamenti. Al netto delle unità impiegate in servizi sussidiari, complementari e d’Ufficio le unità preposte alla sorveglianza sono poco più di 100. Le donne invece dovrebbero essere 45 ma ne sono presenti in servizio solo 18, ed è tutto dire”

Il Nucleo Operativo Provinciale Traduzioni e Piantonamenti della polizia penitenziaria di Avellino, dal 1 gennaio a ieri,   ha eseguito 2396 traduzioni, mobilitando 4246 detenuti con l’impiego 9797 unità. I detenuti piantonati in luoghi esterni sono stati 44, per un totale di 129 giornate di piantonamento e con l’impiego di 870 unità di polizia penitenziaria.

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