Saliti a 64 i detenuti che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno. Il duro j’accuse di Gennarino De Fazio, segretario della Uilpa della polizia penitenziaria
De Fazio, 64 suicidi in carcere, nelle ultime settimane al ritmo di uno ogni due giorni, sono un numero esorbitante. Cosa sta succedendo di peggio nei penitenziari italiani?
"I numeri sono autodescrittivi, mai visti così. Frutto di una serie di concause: il sovraffollamento di certo con 14.500 detenuti in più di quelli che potrebbero essere ospitati. Ma anche esito di una enorme penuria di personale e di figure professionali, di quelle che stanno in carcere 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno. E che oggi, di fatto, non sono assolutamente in grado di garantire la legalità in carcere”.
Sta dicendo che le nostre carceri sono fuori controllo?
"E’ un fatto. Non lo dico di certo solo io, lo hanno denunciato il procuratore di Napoli Gratteri, il procuratore antimafia Melillo che nei nostri penitenziari sono attive vere e proprie piazze di spaccio che ovviamente rendono ai trafficanti molto di più che quelle fuori, che già un numero di telefonini che di fatto non vengono più neanche sequestrati. Nelle sezioni cosiddette a regime aperto, cosa che dovrebbe presupporre che i detenuti siano impegnati in qualche attività, la cosiddetta sorveglianza dinamica non esiste. Qui comandano i più forti e i più deboli non possono fare altro che soggiacere senza che gli agenti penitenziari siano nelle condizioni di potervi fare fronte”.
E’ per questo che si suicidano così in tanti?
"Anche. Adesso faccio un esempio assai banale, ma che vale per tutto. Se un detenuto è alla mercè dei compagni di cella o di sezione, se subisce soprusi o qualsiasi forma di violenza, se riceve un divieto di fare una telefonata e non c’è nessuno che gli spiega perchè, se vive tra topi e blatte e non vede all’orizzonte nessuna possibilità di una vita più dignitosa e capisce di essere totalmente abbandonato è facile cedere alla tentazione del suicidio. Le carceri sono diventate ormai da tempo il luogo dell’illegalità, dove lo Stato che continua a imprigionare le persone perchè hanno commesso reati, a sua volta non rispetta le leggi”.
Un’emergenza sotto gli occhi di tutti. Eppure nessuno sembra occuparsene.
"L’emergenza delle emergenze. Mi chiedo se non colpisce le coscienze quello che sta avvenendo cosa dovrebbe ancora succedere. Ma non ci ascolta nessuno. Il decreto carceri firmato da questo governo non affronta nessuna di queste emergenze. Le nostre carceri sono piene di tossicodipendenti, persino di persone malate di mente che restano dentro anche senza titolo semplicemente perchè vengono ritenute pericolose e non si sa dove metterle. Sono quasi una struttura di welfare nei confronti dei reietti della società”.
Ci dia qualche numero che rappresenti questa emergenza.
"Ci servono almeno 18.000 agenti di polizia penitenziaria. Dico almeno perchè il fabbisogno reale è di 54.000, ma la pianta organica ( disegnata su una popolazione carceraria di 50.000 che è già aumentata a 61.000)i è di 43.000. In servizio ne abbiamo soltanto 36.000. Il governo si trincera dietro il blocco del turn over ma il fatto è che ogni anno vanno in pensione più persone di quelle che vengono assunte”.
E in tutto questo il governo spreca uomini e risorse per mettere su un minicarcere per migranti in Albania.
"Una follia che ha una valenza simbolica. Rispetto a quello che stiamo vivendo in Italia è un paradosso privare l’organico della polizia penitenziaria di questi uomini e sopportare dei costi che non sono rapportabili a quelli sostenuti per un qualsiasi carcere in Italia”.