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Comunicato stampa del 19 luglio 2024 - Carceri: Sulle REMS il Governo ascolti la Consulta

Roma, 19 Lug.  – Da anni denunciamo, inascoltati, l’inefficace, per quanto necessario, superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari il quale, oltre all’inadeguata cura degli autori di reato affetti da patologie mentali, ha prodotto che se ne mantengano numerosi in carcere ‘sine titulo’. Situazione, questa, che ha condotto sia a condanne da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sia a richiami della Corte Costituzionale. Proprio a questi ultimi dovrebbero uniformarsi il Governo e il Parlamento procedendo, ‘senza indugio, a una complessiva riforma del sistema’”.

Così Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, commenta le dichiarazioni del vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei Deputati, Alfredo Antoniozzi, presentatore della proposta di legge di modifica degli articoli 88 e 89 del codice penale che disciplinano l'infermità e la seminfermità mentale. 

“Pure per la disfunzionalità dell’impianto attuale e per l’insufficienza di residenze per l’esecuzione di misure di sicurezza (REMS) i malati di mente permangono nelle prigioni, il più delle volte abbandonati a se stessi, senza cure adeguate e trattati da operatori non formati allo scopo, finendo per aggravare il già pesantissimo sovraffollamento e alimentando uno dei principali problemi che, fra i tantissimi, affliggono il sistema penitenziario. Spesso, infatti, questi detenuti finiscono col manifestare il disagio aggredendo gli appartenenti alla Polizia penitenziaria o altri ristretti, con ricadute anche sulla tenuta della sicurezza complessiva delle carceri”, spiega il Segretario della UILPA PP.

“L’attuale impianto è stato peraltro ritenuto incompatibile con l’articolo 110 della Costituzione dal Giudice delle leggi. Da qui i richiami al legislatore affinché assicuri assieme: un’adeguata base legislativa alla nuova misura di sicurezza; la realizzazione e il buon funzionamento, sull’intero territorio nazionale, di un numero di REMS sufficiente a far fronte ai reali fabbisogni, nel quadro di un complessivo e altrettanto urgente potenziamento delle strutture sul territorio in grado di garantire interventi alternativi adeguati alle necessità di cura e a quelle, altrettanto imprescindibili, di tutela della collettività; forme di idoneo coinvolgimento del ministro della Giustizia nell’attività di coordinamento e monitoraggio del funzionamento delle REMS esistenti e degli altri strumenti di tutela della salute mentale degli autori di reato, nonché nella programmazione del relativo fabbisogno finanziario. Fuoriuscire dal perimetro tracciato, oltre ad apparire improduttivo, rischierebbe di non sanare le censure”, conclude De Fazio.

stampa_-_rems_antoniozzi1.pdf

 

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