Roma, 21 set, – “L’evasione di un detenuto di origine palestinese dal pronto soccorso ospedale San Paolo di Milano non coglie certo di sorpresa, ma si inserisce nel disastro penitenziario da tutti conosciuto, fuorché, evidentemente, dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e dal Governo Meloni. Ciò che è più grave dell’episodio odierno, peraltro, è che nell’inseguimento che ne è scaturito un giovane Agente di polizia penitenziaria ha riportato fratture multiple e trauma cranico ed è attualmente in coma farmacologico. Ennesimo grave infortunio sul lavoro che, nonostante i richiami anche del Presidente Mattarella, continuano a registrarsi pure nell’ambito del Corpo di polizia penitenziaria e sui quali i datori di lavoro non sembrano affatto esenti da responsabilità”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“In questo momento ci interessa solo relativamente indagare le cause che hanno favorito l’evasione, come, per esempio, l’esigua entità della scorta e la mancanza di idonei equipaggiamenti, temi su cui in ogni caso occorrerà un compiuto approfondimento, ma ci stringiamo intorno al collega auspicando che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria a tutti i suoli livelli di responsabilità non si riveli ancora una volta più latitante dello stesso evaso”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.
“Il Guardasigilli e il Governo prendano compiutamente atto dell’emergenza carceraria, rappresentata da un sistema completamente allo sfascio, e fermi la strage continua, fatta anche di suicidi e omicidi, varando immediatamente un decreto-legge che con procedure d’urgenza consenta celeri assunzioni straordinarie, alla Polizia penitenziaria mancano 18mila unità, il potenziamento degli equipaggiamenti e sia la precondizione per riforme complessive che possano rifondare il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e riorganizzare il Corpo di polizia penitenziaria”, conclude De Fazio.