Tra sovraffollamento e carenza di personale le carceri della Lombardia versano in condizioni disastrose. Fallimento del sistema penitenziario è la frase che si sente ripetere ovunque, ed è fallito anche il progetto della vigilanza dinamica nato nel 2014, che prevedeva, oltre all’apertura delle celle per 8 ore al giorno anche l’ampliamento delle attività per i detenuti. Ma di fatto non è così. Manca il personale della polizia penitenziaria, ma mancano anche assistenti e psicologi e il lavoro all’interno delle strutture, motore del reinserimento, è svolto da pochi detenuti.