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Comunicato stampa -  ROMA, 30/09/2021“Il Governo, sotto la determinante spinta della UIL e del suo Segretario Generale, Pierpaolo Bombardieri, sembra finalmente orientato ad assumere provvedimenti per arginare la pesantissima piaga degli infortuni e dei morti sul lavoro. Facendo le debite proporzioni, il fenomeno riguarda anche gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, per le quali peraltro le verifiche sono espletate da organismi interni, in cui i controllori dipendono dai controllati, e non vige l’assicurazione INAIL. Nel momento in cui si pensa a una banca dati degli infortuni per la generalità dei lavoratori, appare necessario che uno strumento analogo sia previsto pure nell’ambito delle Forze di Polizia e questa sarà la richiesta che UILPA Polizia Penitenziaria, USIP (Polizia di Stato), USIC (Carabinieri) e USIF (Guardia di Finanza) rivolgeranno al Governo nell’ambito della trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro, scaduto nel 2018, e in atto presso il Dipartimento della Funzione Pubblica.”

             Lo dichiarano i Segretari dei quattro sindacati, che spiegano: “il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro investe gli appartenenti alle Forze dell’Ordine molto più di quanto si pensi. Proprio nei luoghi in cui si difende la sicurezza dei cittadini e del Paese anche chiedendo il rispetto delle regole, quelle stesse regole vengono frequentemente violate in danno dei servitori dello Stato. A questo va aggiunto l’altrettanto dilagante fenomeno delle aggressioni, con più di sette donne e uomini in divisa aggrediti ogni ventiquattr’ore e su cui, oltre al monitoraggio, si auspicano interventi concreti del Governo e del Parlamento affinché venga celermente arginato prima che assuma proporzioni tali da minacciare persino la stessa tenuta delle istituzioni democratiche”.

             “Una banca dati, accessibile alle Organizzazioni Sindacali – concludono i Segretari di UILPA PP, USIP, USIC e USIF – e nella quale siano distintamente identificabili gli infortuni accidentali e quelli dovuti ad aggressioni consentirebbe un attento e costante tracciamento del fenomeno anche in relazione ai livelli di incidenza territoriale e di singolo luogo di lavoro, così da poter meglio calibrare gli interventi di prevenzione”.

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