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Comunicato stampa - ROMA, 09/09/2021“Apprendiamo, da note di agenzia di stampa, che la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, intervenendo alla mostra del cinema di Venezia in occasione della presentazione del docufilm su Nave San Vittore, ha fra l’altro annunciato la costituzione di un gruppo di lavoro per affrontare tutta una serie di problemi specifici che investono le carceri. In merito, attendiamo di saperne di più e soprattutto di capire come e di cosa tale gruppo di lavoro dovrà concretamente occuparsi e, soprattutto, in quali tempi. Le carceri, infatti, sono un malato allo stato terminale e non c’è più molto tempo per gli studi e le teorizzazioni, ma servono interventi tangibili e immediati”.

         Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, commentando la nascita di un gruppo di lavoro che dovrà occuparsi delle problematiche delle carceri e che la Guardasigilli costituirà oggi stesso con un provvedimento a sua firma.

         De Fazio prosegue: “purtroppo, abbiamo moltissime esperienze di commissioni e gruppi di lavoro nati e morti senza lasciare un qualche segno della loro esistenza, se non magari nelle casse dell’erario. E questo, sia chiaro, il più delle volte non per demerito di chi li componeva, ma perché poi i vari Ministri e Capi dipartimento non hanno adottato nessuna delle soluzioni proposte, quasi come fossero servite esclusivamente per prendere tempo. Le rivolte del marzo dell’anno scorso sono uno dei nefasti eventi ascrivibili anche allo ‘strano’ fenomeno”.

 

         “Sulla revisione del modello custodiale, per esempio, – argomenta ancora il Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria – sono state costituite in successione negli anni ben tre diverse commissioni, ma nessun atto concreto è stato mai adottato nonostante i molteplici proclami. Così come può dirsi per le aggressioni alla Polizia penitenziaria, ormai sono tre al giorno contando solo quelle gravi, per le dotazioni organiche e per gli equipaggiamenti. Tutto questo mentre dagli istituti penitenziari continuano a essere distolte unità per essere impiegate in altri e pur importantissimi compiti, ma senza le regole di metodo e di trasparenza che devono essere fissate con decreti del Ministro della Giustizia e che si attendono vanamente da svariati anni”.

         “Lo ribadiamo e speriamo che non sia mai troppo tardi, bene gli studi e le commissioni, ma parallelamente vanno assunti provvedimenti immediati, anche mediante un decreto carceri da emanarsi con carattere d’urgenza. Noi siamo pronti al confronto a oltranza e attendiamo ancora la convocazione dei tavoli tematici di discussione preventivati, già il 7 luglio scorso, dalla stessa Ministra e dal Sottosegretario delegato Sisto, ma di certo – conclude De Fazio – non ci possiamo permettere di affermare di essere disposti ad attendere, parimenti, a oltranza”.

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