Ascolta l'intervento del Segretario Generale Angelo Urso, purtroppo interrotto per un problema tecnico.
Ultim'ora leggi - In data odierna in via Arenula le OO.SS. rappresentative della Polizia Penitenziaria hanno incontrato per la prima volta il Ministro della Giustizia, On Alfonso Bonafede, presenti anche i due sottosegretari alla giustizia, Jacopo Morrone e Vittorio Ferraresi, nonché Capo di Gabinetto, vertici del DAP e DGMC.
Nel proprio intervento la delegazione UIL presente dopo aver premesso che il giorno prima ha avuto modo di fare l’apprezzabile conoscenza del Capo DAP e dopo aver dato atto al Ministro della vicinanza e delle testimonianze in favore del personale coinvolto in eventi critici ha introdotto il proprio intervento partendo dalla sentenza Torregiani che qui di seguito si schematizza:
SENTENZA TORREGIANI
- Due anni proclamato stato di emergenza
- Italia condannata per trattamento inumano legato a spazi detentivi non certo a legislazione
- Nostro ordinamento penitenziario è uno dei più civili e avanzati in Europa
- Modifiche in itinere (nuovo ordinamento penitenziario) sono rivolte ad incrementare misure alternative rivolgendosi quindi hai condannati;
- Su 58.700 detenuti, quasi 20.000 sono stranieri ben vengano quindi accordi bilaterali per favorire espiazione pena nei loro Paesi e 10.000 soltanto hanno una pena definitiva a dimostrazione che rivolgere l’attenzione solo ai condannati evidentemente non può risolvere il problema (salvo costruire nuovi carceri e assumere nuovo personale)
- La “Sorveglianza dinamica” è stata realizzata in maniera dissennata
- Aumento aggressioni anche a causa di scarsa tutela da parte di norme penali e disciplinari che inducono un preoccupante senso di impunità
Al fine di verificare l’efficacia del sistema penitenziario rispetto all’esigenza di garantire il principio sancito dall’art. 27 della Costituzione abbiamo riferito che sul sito del Ministero della Giustizia esistono molte statistiche tranne quelle sulla recidiva, nonostante quello sarebbe uno strumento utile a verificare la bontà e l’efficacia del quadro normativo. Ragione per cui abbiamo invitato il Ministro a dare disposizioni in tal senso.
Siamo poi passati a parlare della
LEGGE MADIA: RAZIONALIZZAZIONE P.A. E RIORDINO
- Dal 2001 – al 2013 piante organiche sempre uguali nonostante aumento carceri e competenze
- Legge Madia “IR-RAZIONALIZZAZIONE” taglia PRAP, Dirigenti penitenziari e accorpa istituti penitenziari;
- Riordino delle carriere ha tagliato 4.000 unità nell’organico nonostante l’apertura di nuovi carceri e padiglioni continua
- Abbiamo chiesto stanziamenti e assunzioni straordinarie di personale (magari scorrendo gli idonei nelle graduatorie) fino al completamento dell’organico e l’impegno in sede di Governo di ridare al Corpo, aumentando l’attuale dotazione organica, almeno le 45.000 unità di prima;
SALUTE E SICUREZZA – STRESS LAVORO CORRELATO
- DVR non contemplano valutazione dei rischi per ogni posto di servizio ma generalizzano
- Non fissano quali siano le attività di prevenzione utili ad evitare rischi anche di aggressione
- Non valutano compiutamente lo stress lavoro correlato (UIL fatto indagine scientifica)
RELAZIONI SINDACALI
- Abbiamo già detto tanto ieri al Capo DAP, a lei chiediamo indirizzi chiari rispetto al fatto che coinvolgere il personale attraverso le OO.SS. è importante, che non vuol dire e non deve essere commistione o cogestione tra le parti
- Oggi il sistema appare inquinato al punto che i diritti vengono trasformati in concessioni
ENTE DI ASSISTENZA
- Prevedere nell’organismo di gestione i rappresentanti della Pol Pen perché troppo spesso delusi dalle scelte operate distanti dalla loro volontà
BILANCIO MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
- Separare ciò che riguarda utenza, da gestione personale. Commistione è fuorviante e inopportuna
- Investire su tecnologia
SCUOLE DI FORMAZIONE E FUTURO
- Serve anche che la formazione del Corpo sia affidata a dirigenti di Pol Pen così come la direzione delle scuole di formazione, se serve anche prevedendo due settori diversi;
- Riteniamo sia necessario in generale, modificando il quadro normativo, rivedere le funzioni dei dirigenti Pol Pen e le procedure di attribuzione degli incarichi
- Risolvere la questione della dipendenza gerarchica per conciliare la presenza di due dirigenze
- Dare senso logico all’amministrazione aprendo la dirigenza penitenziaria alla Pol Pen e alla dirigenza delle diverse aree presenti nel carcere
- Avrebbe costi irrilevanti poiché già dirigenti
DM UFFICIO STAMPA
- Averlo spostato in via Arenula non aiuta ad abbattere le diffidenze sul carcere, anzi noi lo avremmo potenziato prevedendo due aree; una relativa alle attività rieducative, trattamentali e ai lavori socialmente utili e l’altra all’attività di Polizia affidandola ad un dirigente del Corpo
Abbiamo chiuso il nostro intervento dicendo che abbiamo apprezzato molto l’annunciata volontà di confronto tra le parti rispetto alle singole questioni che si affronteranno in futuro e che questo evidentemente aiuterà molto a stemperare i conflitti tra le parti in quanto comprendere la ratio delle linee politiche e di indirizzo del Ministro sarà certamente utile al confronto con il DAP e il DGMC.