In data odierna la delegazione della UIL PA Penitenziaria ha visitato la Casa di Reclusione di Milano-Opera al fine di verificare lo stato dei luoghi e le condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria.
La delegazione era composta dal Segretario Confederale Ferdinando Lioi, dal Segretario Regionale Gian Luigi Madonia e dal Segretario Generale Angelo Urso, in qualità di capo delegazione, che commenta così la visita: “Intanto mi sento di complimentarmi con il personale di Polizia Penitenziaria di Opera che ha accolto la delegazione con cordialità e professionalità, dimostrando nel contempo un grande senso di appartenenza. Siamo stati ricevuti dal Comandante Facente Funzione, in quanto il Direttore e il Comandante Titolare erano assenti per altri impegni professionali”.
Prosegue nel dettaglio Urso: “la visita a Opera è l’ennesima tappa dell’iniziativa della UIL “Lo scatto dentro” (affinché le verità vengano fuori). Un’iniziativa di diffusione delle immagini delle carceri italiane che, è bene ricordarlo, è finalizzata a rendere sempre più “pubblico” un mondo che spesso è ritenuto isolato o, ancor peggio, fuori dalla società. Solo così stiamo davvero riuscendo, visita dopo visita, scatto dopo scatto, a creare quella coscienza sociale che possa rendersi conto delle condizioni in cui uomini dello Stato sono costretti a lavorare”
Su Opera, tuttavia, non è totalmente critico il giudizio del sindacato: “gli ambienti e le zone ad uso comune si presentano pulite e igienicamente adeguate. Un istituto che offre ampi spazi, grazie ai quali, può anche vantarsi di una buona capacità di gestire diverse tipologie di detenuti, proprio in virtù degli spazi e delle diverse offerte trattamentali. Da porre in evidenza un apprezzamento che va fatto ai vertici dell’istituto perché sono riusciti a far conciliare le esigenze di sicurezza con l’azione rieducativa e trattamentale. Un binomio apparentemente inconciliabile ma in realtà possibile quando le regole sono chiare e puntuali e quando il personale di Polizia Penitenziaria opera con competenza e professionalità. Ciononostante, qualche elemento negativo lo abbiamo anche riscontrato, ambienti sporchi o rischiosi per la salute dei lavorati, per i quali non mancheremo di segnalare urgente necessità di intervento all’Amministrazione”
E’ fortemente critico invece, il leader della UIL, sullo stato della caserma agenti: “la caserma è invivibile. Le immagini che abbiamo raccolto non hanno bisogno di parole. Le condizioni, soprattutto degli spazi comuni, sono igienicamente compromesse, la manutenzione è un concetto astratto e i corredi sono vecchi di 30 anni.
E’ paradossale che, con questi squallidi presupposti, l’Amministrazione Penitenziaria, in forza a un’ottusa applicazione della norma pretenda il pagamento del canone da parte del personale. Quella stessa norma che prevede l’esclusività dei servizi igienici che a Opera, invece, non è assicurata. Servizi le cui docce rappresentano un vero e proprio scempio, per le muffe e le ruggini presenti!!”
Polemizza Urso: “siamo abituati tuttavia ad un’interpretazione parziale delle norme da parte del DAP. Viene considerato l’aspetto del pagamento del canone, ma non viene considerato quello dei presupposti oggettivi degli alloggi. Tutto questo ovviamente penalizzando la Polizia Penitenziaria”
Chiude con ottimismo, tuttavia, il Segretario Generale Urso: “L’auspicio è quello che la Direzione di Opera, sulla base delle recenti indicazioni del Capo del DAP, faccia un’immediata ricognizione dei fabbisogni e delle necessità di intervento e chieda un’adeguata assegnazione di fondi, finalizzata alla ristrutturazione e alla dotazione della caserma. Quantomeno per riportarla ai minimi standard di vivibilità. Solo così avrebbe un senso chiedere il pagamento. Solo così il DAP dimostrerebbe di essere vicino al proprio personale”.
Nei prossimi giorni la UIL riassumerà gli esiti della visita in apposita relazione che verrà inviata a tutti i livelli dell’Amministrazione, nonché alle autorità locali di Milano.