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In data odierna, una delegazione della UIL PA Penitenziari ha visitato la Casa Circondariale di Como al fine di verificare lo stato dei luoghi e le condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria.
Erano presenti i Segretari Regionali Madonia Gian Luigi e De Nunzio Michele, il Segretario Provinciale Ferro Fabiano e il Responsabile locale Passaro Marcello.
“E’ l’ennesima tappa presso gli istituti della Lombardia, durante la quale si è riusciti a raccogliere anche importanti testimonianze fotografiche” dichiara Madonia.
“Prosegue l’iniziativa della UIL denominata lo “scatto dentro” (affinchè le verità vengano fuori). Un’iniziativa che ha l’obiettivo di rendere nota all’opinione pubblica la situazione delle carceri italiane. Un tour che, in due anni e mezzo, ha già toccato circa la metà degli istituti Penitenziari italiani, in molti casi documentando con immagini, la precarietà di un sistema carcerario in estrema difficoltà. I tagli lineari operati dalle politiche dei Governi, nessuno escluso, si sono, inevitabilmente, riverberati sulle condizioni detentive e sull’attività di chi opera all’interno delle strutture penitenziarie”-

Prosegue Madonia: “La tappa di Como è l’ennesima testimonianza in questo senso. I continui tagli economici non consentono all’Amministrazione di poter garantire un minimo di manutenzione delle strutture e gli edifici cadono letteralmente a pezzi” E’ Ferro ad entrare nel dettaglio del “Bassone”, denunciando i gravi deficit strutturali legati alle infiltrazioni dovute all’acqua piovana e delle condotte idriche (bagni, docce ecc.). “Le condizioni degli ambienti detentivi e delle camere di pernottamento sono ai limiti della vivibilità. Ma quello che ci interessa di più sono le condizioni di lavoro del personale che, purtroppo, in alcune postazioni è costretto ad operare al freddo e all’umidità con seri rischi sulla salute. Evidenti rischi rilevati anche all’interno di una sezione in cui, da diversi mesi, è stato frantumato un vetro blindato della porta di sbarramento che chiaramente può mettere in pericolo l’incolumità fisica di chi è chiamato a svolgere il
proprio lavoro”
Su questo però la UIL non aggiunge altro, perché le immagini fotografiche rivelano la cruda realtà dei fatti.
Un aspetto che invece ha voluto approfondire Madonia, è quello relativo alla caserma agenti:
“E’ davvero paradossale che l’Amministrazione pretenda il pagamento del canone, quando in situazioni come quella di Como la caserma è letteralmente inguardabile: finestre rotte o prive di meccanismi di chiusura, locali doccia con muffe e umidità depositata da anni, materassi di vent’anni che ospitano miliardi di acari e totale assenza di arredo. Gravi deficit che, in moltissimi casi, hanno costretto il personale a
provvedere di tasca propria. Se questi sono i presupposti, fa bene la Polizia Penitenziaria a protestare contro il pagamento del canone. Non basta l’umiliazione del Governo che vuole rinnovare i contratti delle Forze di Polizia con appena 8 euro lorde al mese di aumento. Ora il personale deve anche comprarsi gli arredi delle caserme !!

Dove arriveremo ??”

Sul fronte gestione del personale e relazioni sindacali, solo brevi considerazioni da parte della UIL: “diciamo solo che l’impatto non è stato come doveva essere. Giunti al blocco esterno, nessuno sapeva del nostra visita, nonostante la preventiva comunicazione e autorizzazione del Capo del DAP. Che dire? Vogliamo sperare che sia stato solo un difetto di comunicazione. In materia di relazioni sindacali, rileviamo
che a Como vige un accordo decentrato che presenta molti punti oscuri (motivo per cui non è stato sottoscritto da tutte le Organizzazioni Sindacali), per i quali, siamo ancora in attesa di chiarimenti da parte del Direttore e del Provveditore Regionale.
Sulla gestione del personale, abbiamo voluto acquisire la documentazione necessaria per un’accurata verifica. Da una prima impressione sembrerebbero sussistere disparità di trattamento sulla distribuzione dei turni e dei servizi. Tuttavia, per l’appunto, ci riserviamo di rendere noti gli esiti della verifica. Non usiamo mai “sparare a zero” sulle questioni. Quando sosteniamo qualcosa, siamo soliti farlo con
la forza e l’inconfutabilità dei dati”
Nei prossimi giorni la UIL riassumerà gli esiti della visita in apposita relazione che verrà inviata a tutti i livelli dell’Amministrazione, nonché alle autorità locali di Como.


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