Ascolta qui l'intervento del Segretario Generale Gennarino De Fazio
A sei mesi esatti dall’avvio, sono riprese stamani in sede tecnica, su convocazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per la Pubblica Amministrazione, le trattative per il rinnovo del CCNL 2019-2021 per il Comparto Sicurezza. La riunione si è tenuta in videoconferenza.
La delegazione governativa, tra cui il Cons. talamo e il Dott. Naddeo (Dipartimento Funzione Pubblica) ha introdotto la riunione annunciando che ci sarà un’interlocuzione fra i Ministri competenti e il MEF per il reperimento di risorse economiche aggiuntive.
Dalla tabella delle disponibilità finanziarie pervenuta in tarda serata di venerdì scorso, si evince infatti che troverebbero capienza aumenti per il comparto inferiori a quelli medi previsti per la generalità del pubblico impiego (Comparto sicurezza: 3,78% – Pubblico impiego: 4,06%).
Inoltre, la Parte Pubblica, ha manifestato l’intendimento di provare a chiudere le trattative, con la sottoscrizione dell’Accordo, entro il prossimo 30 giugno.
La UILPA Polizia Penitenziaria, ha ribadito che il Paese deve mettere al centro della sua agenda politica il tema della sicurezza, evidenziando che non ci può essere certezza sanitaria, benessere sociale e rilancio economico se non si salvaguarda la sicurezza delle nostre città, così come delle nostre periferie e delle nostre carceri.
Proprio per questo, pur apprezzando l’annunciata interlocuzione fra i ministeri e interna al Governo per il reperimento di risorse economiche adeguate, ha lamentato il ritardo con cui ciò avviene (“sarebbe dovuta avvenire preliminarmente alla riunione”) e che sembra contraddire l’intento di accelerare il cammino per la definizione dell’Intesa.
La UILPA PP ha peraltro consegnato la disponibilità a confrontarsi permanentemente e ad oltranza per concludere l’Accordo, se possibile, anche entro il 30 maggio, ma di non essere disposta a indietreggiare rispetto ai propri obiettivi. Bisogna aggiornare il trito slogan dei “pochi, maledetti e subito” con il più moderno e appropriato “il dovuto, benedetto e in tempi ragionevoli”, ha detto la UILPA PP.
Di seguito si sono ribadite le richieste contenute nella piattaforma di proposte già presentata al Governo, evidenziando che, seppure contenga il “minimo sindacale”, sembrano allo stato difficilmente conseguibili gli obiettivi in essa indicati. E ciò non certamente perché le richieste e le ambizioni siano troppo pretenziose, ma – al contrario – poiché i governi che si sono succeduti nell’arco del triennio contrattuale di riferimento (così come i precedenti) non hanno appostato il minimo indispensabile di risorse economiche utile a poter restituire dignità alle donne e agli uomini del comparto ed efficacia al sistema di sicurezza del Paese. Soprattutto – ha detto la UILPA PP –, “hanno svenduto la specificità del Comparto”.
Di conseguenza è stato richiesto il reperimento di risorse economiche ulteriori al fine di dare un senso compiuto alla per ora solo declamata “specificità” delle donne e degli uomini in divisa.
Non si potrà poi rinunciare all’aggiornamento della parte normativa del Contratto.
Senza voler dunque ripetere quanto già detto nella riunione precedente e quanto già richiesto con la piattaforma di proposte presentata, la UILPA PP ha comunque ricordato le seguenti priorità:
- Le risorse economiche derivanti dagli stanziamenti delle leggi di bilancio, così come rideterminate dall’annunciata interlocuzione fra ministeri, dovranno essere destinate esclusivamente o, almeno, prevalentemente, all’adeguamento degli importi fissi dello stipendio;
- Le altre voci retributive (indennità, etc.) dovranno essere rivalutate mediante lo stanziamento di risorse aggiuntive, finalizzate appunto a finanziare la specificità del comparto;
- Andrà previsto l’aumento della retribuzione del lavoro straordinario, ristabilendo una maggiorazione percentuale automatica per fascia rispetto al lavoro ordinario (diurno: +15%; notturno e festivo: +30%; notturno festivo: +50%);
- Va invertita la tendenza che vede la Polizia penitenziaria penalizzata nella ripartizione delle somme destinate alla retribuzione accessoria e in particolare al FESI;
- Dev’essere istituita un’indennità specifica (assimilabile all’indennità di ordine pubblico) per quanti prestino servizio nelle carceri;
- Vanno adeguati gli importi stabiliti per il rimborso dei pasti, la diaria e le indennità per coloro che vengano impiegati in servizi di missione;
- Bisogna recidere il nodo previdenziale, aprendo a forme di previdenza complementare e welfare d’amministrazione e sancendo una maggiorazione contributiva figurativa per quanti abbiano prestato e prestino servizio durante l’emergenza pandemica da Covid-19.
Infine, sotto l’aspetto normativo, la UILPA PP ha evidenziato alcune delle priorità già indicate e contenute anche nella piattaforma presentata e che riguardano soprattutto il diritto di famiglia e alla genitorialità, le ferie solidali, la disciplina della malattia e delle visite specialistiche, l’interpretazione autentica dei contratti, la disciplina dell’introduzione e dell’utilizzo di nuove tecnologie, specie quando ne possa derivare il controllo a distanza degli operatori, la disciplina dell’orario di lavoro, etc.
In conclusione, la delegazione del DPF ha manifestato la volontà di tenere il confronto costantemente aperto e di fare in modo che si giunga all’Accordo nel minore tempo possibile, pur senza alcuna volontà di imporre tempi contingentati. Di conseguenza ha aggiornato la riunione all’esito della cennata interlocuzione politica finalizzata al reperimento di ulteriori risorse economiche.
L’audio dell’intervento UIL è disponibile online.