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Care Colleghe, cari Colleghi, iscritti e non

La fine dell’anno è un momento importante perché rappresenta l’occasione per fare il punto della situazione, riflettere sulle attività svolte e su quelle da realizzare.

Il prossimo anno, poi, per la UIL sarà ancor più importante perché si andrà a congresso e si rinnoveranno tutti gli incarichi. Sono, infatti, già trascorsi quattro anni dall’ultimo Congresso e poco più di due dalla mia nomina a Segretario Generale.

Devo confessarvi che sono stati per me e per tutti noi connotati da un impegno serio e continuativo, non certo privi di momenti difficili, ma comunque soddisfacenti grazie all’intenso lavoro di squadra.

Per questo, prima di ogni cosa, desidero rivolgere un sincero ringraziamento ai Segretari Nazionali, ai Regionali, all’Esecutivo e al Consiglio Nazionale ma soprattutto ai delegati locali i quali, nelle carceri e nei singoli posti di servizio, profondendo energie e sacrificando il loro tempo libero, hanno fatto sì che la UIL sia  un sindacato importante, serio, competente e affidabile,

Siamo stati protagonisti di numerose iniziative, molte delle quali hanno trovato ostruzione da parte di altre OO.SS. (es aspettative sindacali non retribuite e distacchi presso sedi extra moenia) ma anche di un amministrazione che predica regole, etica e morale ma spesso agisce più per compiacere un “sistema” inquinato che per determinare, appunto, equità ed imparzialità. Un “sistema” in cui il diritto viene trasformato in concessioni e chi vuole ottenere risposte che gli spettano per legge deve per forza passare attraverso il sindacato.

Quest’ultimo punto costituisce, per me, un vero e proprio tarlo perché convinto che questo sistema è studiato ad arte per distogliere l’attenzione del sindacato, quello vero, dai veri problemi che attanagliano il Corpo di Polizia Penitenziaria (uno su tutti quello delle numerose aggressioni da parte dei detenuti) ed evitare che possa realizzare azioni più incisive.

Nell’ultimo anno si è finalmente risolto il problema legato al pagamento delle caserme, bene o male si è concluso il riordino delle carriere, sono state sbloccate le assunzioni e si è aperta la trattativa per il rinnovo del contratto.

Certo i problemi sono ancora tanti, a partire dal fatto che il Governo mentre da un lato aumenta la capienza detentiva, dall’altra riduce gli organici e i vertici del DAP sembrano più orientati a comprimere l’inevitabile emergere della Polizia Penitenziaria, che a realizzare un sistema carcere dove tutti si sentano protagonisti.

Il mio rammarico più grande, tuttavia, resta quello di un generalizzato atteggiamento negativo, caratterizzato da stereotipi e pregiudizi di molti colleghi nei confronti del sindacato. Colleghi che non comprendono, invece, che semmai il problema non è il sindacato ma i sindacalisti e lo sono altrettanto loro, gli iscritti e non, che non partecipando attivamente alla vita sindacale e delegando “in bianco” il loro mandato in favore di sindacalisti che non lo meritano favoriscono questo stato di cose. Questa è la prima e vera rivoluzione che andrebbe realizzata! Ovvero quella in cui tutti siano protagonisti nelle lotte per garantire i diritti e le prerogative generali, anche a discapito dei propri interessi, mandando a casa coloro che fanno del sindacato qualcosa che assomiglia più ad una azienda che ad una associazione di lavoratori.

Dal canto nostro un nuovo impulso è stato dato all’immagine e alla comunicazione, con il cambio della nostra denominazione (UIL PA Polizia Penitenziaria) con il restyling e l’aggiornamento costante del sito web, diventato punto di riferimento per molti, della pagina FB e con la realizzazione di una specifica APP.

La partecipazione degli iscritti e dei colleghi alla vita sindacale e alle iniziative della UIL PA Polizia Penitenziaria, attraverso frequenti scambi di mail, con suggerimenti, consigli, segnalazioni e commenti, che costituiscono il riscontro più tangibile della bontà di quanto sinora fatto, sono per noi molto importanti.

Dunque molto lavoro è stato fatto, seppur con la consapevolezza che i problemi da risolvere sono ancora tanti e che c’è ancora molto da fare.

Nei prossimi quattro anni, infatti, coloro che saranno chiamati alla guida della UILPA Polizia Penitenziaria dovranno proseguire l’attività di proselitismo; consolidare ulteriormente il bilancio per poter disporre di sempre maggiori risorse da utilizzare per la realizzazione di progetti e per dare maggiori servizi agli associati (l’esempio è quello dell’assicurazione per responsabilità civile); ampliare i contenuti del sito web, estendendo l’offerta di consulenze su questioni di interesse comune (es calcola la tua pensione e l’esperto risponde), magari avvalendosi dell’ausilio di esperti; sviluppare l’attività di patronato e di assistenza fiscale (oggi presenti anche nella nuova sede inaugurata di recente); assicurare e continuare l’attività di formazione dei dirigenti.  

Bisognerà, quindi, continuare sempre e con maggior forza a essere presenti, cogliendo le sfide che la situazione locale e nazionale ci pone e facendo in modo che la UIL possa crescere, garantendo a essa continuità.

Ai colleghi iscritti alla UIL dico semplicemente che il prossimo anno è quello in cui loro saranno protagonisti perché attraverso i congressi potranno confermare e mandare a casa i sindacalisti non ritenuti idonei, ragione per cui li esorto a non subire passivamente le scelte; Agli iscritti ad altre OO.SS. voglio invece augurare di avere le medesime opportunità all’interno delle organizzazioni sindacali cui appartengono, viceversa li invito ad iscriversi alla UIL; ai non iscritti, infine, dico semplicemente che rimanere neutri significa soltanto delegare a chiunque la vostra rappresentanza senza avere la possibilità di contestare e/o fornire contributi perché volenti o nolenti quello che firmano le OO.SS. riguarda anche voi e a nulla serve dopo sputare sentenze contro il sindacato.

A tutti in ogni caso auguro a voi e alle vostre famiglie un felice anno nuovo, pieno di gioie e di soddisfazioni personali e professionali.

Angelo Urso

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