Stamani abbiamo rinvenuto affisso sulla porta di accesso della stanza sindacale UIL presso il DAP un fogliettino con la scritta “CHIUSO PER MOTIVI IGIENIECI”.
La “trovata”, naturalmente, non preoccupa e non merita neppure importanza (tanto che nel mentre scriviamo ci pare anche di sprecare del tempo utile da dedicare a questioni e persone ben più degne di attenzione); lo riteniamo una goliardata di pessimo gusto e squalificante solo per chi l’ha compiuta.
Per modalità e tempi, naturalmente, il vile gesto non può non essere da noi ricondotto alla questione della bozza di DM riguardante la mobilità degli operatori del DAP dove, per la prima volta da quando esiste, si potrebbero introdurre criteri di trasparenza per l’assegnazione degli operatori e rispetto alla quale la UIL ha assunto una posizione, probabilmente, non condivisa da chi lo ha perpetrato.
Al di là di ogni (legittima) diversità di vedute, ciò che se ne deduce è solo l’intolleranza alle idee (forse) divergenti e, soprattutto, l’infimo valore morale di chi lo ha compiuto che, con ogni probabilità, è fra coloro che sostengono che con l’introduzione del DM si disperderebbero il patrimonio d’esperienza e l’alta qualificazione professionale maturata negli anni dagli operatori del DAP: ci auguriamo, e siamo certi, evidentemente, che l’alta qualificazione di cui si parla non sia quella che induce a simili nefandezze, che non possono che essere opera di un qualche caso isolato di disadattamento e di scarsa igiene mentale.
La UIL, naturalmente, continuerà a svolgere il suo ruolo con equilibrio e pari fermezza, pur disponibile a confrontarsi costantemente e paritariamente con chiunque voglia farlo in maniera civile, pronta anche a cambiare idea qualora qualcuno dovesse produrre argomentazioni convincenti.