Ultim'ora 22.09.16 - In data 21 settembre presso il DAP si è tenuta una seduta della Commissione ex art.22 DPR 395/95 in materia di formazione e aggiornamento Polizia Penitenziaria, presieduta dal Vice Capo DAP Dott. Massimo De Pascalis.
L’argomento all’ordine del giorno era “La Pratica Manageriale nella Gestione dell’Emergenza” (per vedere il progetto formativo vai su www.polpenuil.it), rivolto a 610 unità: dirigenti e commissari.
Per la UIL era presente Madonia Gian Luigi, componente titolare della commissione.
Il tema, la cui importanza non poteva che essere condivisa, viste le numerose aggressioni subite dalla Polizia penitenziaria è evidentemente di stretta attualità e quindi ben vengano iniziative del genere anche se limitate e insufficienti.
In premessa abbiamo sottolineato che la Commissione deve essere riportata alle competenze previste nella norma. Ultimamente le riunioni, infatti, hanno assunto caratteristica di mera somministrazione piuttosto che acquisizione del parere, per l’appunto previsto dall’art.22.
Innanzitutto è stata contestata l’assenza di coinvolgimento della Commissione per l’esame e approvazione dei Piani Annuali della Formazione. Il progetto discusso oggi si colloca all’interno del PAF 2016 che però non è mai stato discusso in Commissione. Un’omissione costante che la UIL ha chiesto di sanare.
E’ stato rappresentato come un’occasione di questa portata non debba ridursi ad una semplice “riflessione” e confronto tra i partecipanti sulla base del dato esperenziale e del vissuto professionale. Un corso del genere, pur nell’impossibilità di standardizzare in senso lato, dovrebbe mirare più a stabilire dei veri e propri protocolli operativi e/o modelli gestionali delle emergenze che possano rendere omogenea la risposta alle criticità in ogni contesto lavorativo.
E’ stata segnalata l’esigenza di prevedere una logica “a cascata” dell’iniziativa rivolta ai soli vertici degli istituti, a beneficio di tutto il personale, soprattutto quello di “prima linea”. Ovvero quello che è chiamato costantemente a rispondere ad emergenze ed eventi critici. Si è segnalato come, viceversa, si constata che presso gli istituti la maggior parte del personale non conosce neanche il documento di valutazione dei rischi, nonché gli stessi piani di emergenza, magari realizzati come mero adempimento e riposti in un cassetto.
Tenuto conto che il piano formativo parte da una “analisi dei fabbisogni” si è chiesto di conoscere i dati dei monitoraggi effettuati e il lavoro del focus group all’uopo predisposto. Ciò anche considerando che la Commissione non è mai stata informata dei lavori preparatori.
Nel rispetto delle specificità, si è chiesto di estendere l’iniziativa anche a tutti quegli Ispettori che ancora svolgono mansioni di Comandante presso gli Istituti Minorili.
La UIL ha chiesto inoltre di prevedere interventi a “spot” in corso d’opera da parte della Commissione, in modo da verificare l’andamento di quanto concordato. E’ stato chiesto di ridurre da 50 a 35 i partecipanti per ogni edizione, nel rispetto di quanto previsto nei protocolli Stato-Regioni in materia di formazione su materie attinenti “Salute e Sicurezza”. Secondo la UIL la presenza di 50 partecipanti rischia di rendere dispersive le lezioni.
E’ stato chiesto un approfondimento della piattaforma informatica prevista nell’iniziativa, al momento non presentata ai componenti. Infine è stata eccepita l’assenza del programma del corso (materie, orari ecc.).
Tenuto conto delle posizioni dei componenti sindacali, il Vice Capo DAP e i responsabili del corso hanno assicurato di apportare delle modifiche nell’immediato ed hanno accolto favorevolmente alcune osservazioni.
Subito verrà prevista un’integrazione delle unità destinatarie; verranno sensibilizzati percorsi a cascata (PRAP->Direzioni); ultimata la fase formativa, verrà interessato il Capo DAP in merito all’eventuale attuazione di modelli operativi univoci.
E’ stato anche assunto l’impegno di convocare la Commissione ogni qual volta si deve approvare il P.A.F.. Speriamo ora si ricordano che la scadenza è annuale e non secolare.