Nel tardo pomeriggio si è conclusa la contrattazione decentrata relativa al FESI 2015 per coloro che prestano servizio nella sede centrale del DAP ai sensi dell’art.4 dell’Accordo.
Come ormai da tempo accade, anche quest’anno l’Amministrazione non ha fornito alcun dato utile a comprendere come vengano attribuite le risorse atteso che, a fronte di somme risibili riconosciute negli istituti penitenziari, al DAP si può racimolare un discreto gruzzoletto. Probabilmente, gli operatori che fanno servizio al DAP – diversamente che nelle carceri – vengono considerati tutti come impiegati in servizi istituzionali e, per di più, in compiti che comportano particolari rischi, disagio, responsabilità! A meno che, l’Amministrazione non abbia considerato il sovraffollamento (non detentivo, ma di operatori). In tal caso dovremmo riconoscere che presso il DAP si rischia di scendere ben al disotto dei famosi 3 metri quadri pro-capite!!!!
La somma disponibile per il DAP ammonta a 168.891,00 euro, che è stata destinata ad incentivare turnazioni notturne e serali per i servizi di vigilanza armata e portinerie, ma anche per centralini, etc.
Difronte a tutto ciò e nonostante una certa presa di distanze dello stesso Direttore generale del personale e delle risorse, che si è impegnato a rivedere l’impianto complessivo del FESI sin dall’Accordo per il 2017, la UIL non ha potuto far altro che ribadire la posizione fortemente contraria già espressa negli anni precedenti.
Non può essere da noi accettato, infatti, che anche per via della mancata definizione delle piante organiche delle sedi extramoenia (tra cui il DAP) l’effetto dell’essere in sovrannumero si traduca in una maggiore incentivazione economica per chi sta al centro, mentre in periferia con organichi risicati, aggressioni, diritti contrattuali compressi quando non addirittura negati, etc., si percepiscano mediamente somme molto inferiori.
Purtroppo, però, come fin troppo spesso accade, la UIL è una voce fuori dal coro …
Daniele Nicastrini