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In data odierna presso il DAP si è tenuta la riunione per la rimodulazione delle piante organiche della Polizia Penitenziaria in previsione della revisione del relativo D.M.

La delegazione di parte pubblica, composta dal Dr. Massimo De Pascalis, vice capo DAP, dal Dr. Francesco Cascini, Capo DGMC e dal Dr. Pietro Buffa DGPR ha esordito sostenendo che la riunione odierna è da considerare interlocutoria, dato che incombono gli effetti della c.d. riforma “Madia”, e che l’obiettivo è quello di uscire con un intesa di massima rispetto ad una nuova dotazione organica che consenta al DGMC di dare avvio al suo progetto di organizzazione.

La delegazione UIL pur prendendo atto che le conseguenze della predetta riforma imporranno una rivisitazione delle piante organiche ha osservato che la riunione odierna non deve essere considerata affatto interlocutoria ma la prima di una serie di incontri che si concluda con la revisione complessiva del D.M.

Questo in ragione del fatto che il processo di riorganizzazione dell’amministrazione penitenziaria con la soppressione di due direzioni generali, di alcuni provveditorati, di due scuole e di altri servizi passati alle competenze del MEF e dell’INPS, ma anche gli effetti del Decreto Legge 92/2014 che ha aumentato l’organico degli agenti di 907 unità e ridotto quello degli ispettori di 703, non poteva e non può determinare l’assunzione di provvedimenti interlocutori.

In merito alla proposta inviata dall’amministrazione abbiamo rilevato che rispetto al DM del 2001 si registra un incomprensibile aumento complessivo di unità (DGMC + Uffici e servizi extramoenia) che passano da 2.873  a 3.282 escludendo quindi gli istituti penitenziari (+58 rispetto al DM 2013) dagli effetti positivi che la razionalizzazione doveva portare.

Al termine dell’analisi siamo, quindi, passati a proporre una revisione globale del DM che riteniamo debba caratterizzarsi per logica e coerenza. Abbiamo chiesto che le dotazioni dei funzionari non avvengano sulla base di numeri imprecisati ma in ragione di competenze e funzioni da definire preventivamente.

Per quanto riguarda il ruolo agenti e assistenti andrebbe bene anche il coefficiente risultante dal rapporto posti detentivi/operatori, con opportuni aggiustamenti. Mentre per i ruoli di ispettori e sovrintendenti una distribuzione percentuale identica rispetto all’organico dei ruoli subordinati.

Al termine della riunione abbiamo incalzato e ottenuto l’impegno dell’amministrazione a proseguire il confronto per la definizione delle piante organiche e nel frattempo le unità destinate al DGMC lo saranno provvisoriamente in attesa, appunto, della predetta conclusione.

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