Si è tenuta oggi pomeriggio al DAP, la riunione fra l’Amministrazione e le OO.SS. rappresentative dei diversi comparti coinvolti (PolPen, Dirigenza, Ministeri) per discutere del destino degli operatori delle sedi penitenziarie soppresse. La riunione è stata presieduta dal Capo del DAP (Consolo) con la partecipazione del V. Capo (de Pascalis) e del Direttore generale del personale e delle risorse (Buffa).
In apertura, l’Amministrazione ha rappresentato la volontà di ricercare un percorso condiviso e di tutela per la ricollocazione degli operatori.
In particolare, precisando che la riunione odierna era da considerarsi preliminare ed interlocutoria rispetto all’esigenza di addivenire ad un accordo nazionale con cui definire le linee guida delle quali tener conto in sede periferica nella ricerca di analoghe intese regionali, ha proposto di favorire l’assegnazione nell’ambito della stessa città/provincia/regione secondo le richieste degli interessati.
La delegazione UIL, in premessa, ha evidenziato come la questione delle sedi soppresse si inserisca nel novero più generale di deficit di relazioni sindacali, tanto che il più delle volte si apprende della dismissione di istituti (magari poco prima smentita dal Provveditore regionale di pertinenza) solo all’atto del trasferimento dei detenuti. Di conseguenza ha chiesto che per il futuro pervengano adeguate informazioni in forma preventiva.
La UIL ha comunque colto con favore l’intendimento di salvaguardare e tutelare gli operatori, ma ha chiesto che oltre ai criteri proposti si introduca anche quello di “prossimità”, rendendo possibile il trasferimento anche in regione/PRAP diversa/o se la sede richiesta è comunque viciniore a quella soppressa.
Ha inoltre rivendicato la necessità che vi siano, sempre, scelte condivise attraverso intese regionali anche per le assegnazioni temporanee (“così non è stato per esempio in Campania”) ed ha chiesto che si dia comunque corso alla stabilizzazione (trasferimento) degli operatori, citando a mò d’esempio alcune sedi fra quelle soppresse da molto tempo ed il cui personale è ancora distaccato (SAT Venezia, istituti penitenziari di Saliceta S. G., Modica, Mistretta, Nicosia, Lamezia T., etc.).
Il Capo del DAP ha dichiarato di condividere il criterio di “prossimità” proposto dalla UIL ed ha poi precisato anche che non è suo intendimento procedere all’ulteriore dismissione di istituti penitenziari (non sostituti da nuove strutture) almeno fino a quando il rapporto detenuti/posti disponibili non sarà più favorevole.
Prima di rimandare la discussione ad una prossima riunione in cui si discuterà nel merito dell’ipotesi di accordo, previa la proposta di un articolato da parte dell’Amministrazione (che potrebbe riguardare anche la revisione del PCD sui trasferimenti a domanda), la UIL ha chiesto garanzie in relazione all’urgenza che riguarda la collocazione degli operatori della CC di Savona, così come per tutti coloro per i quali non vi è stato alcun confronto con le OO.SS.
L’Amministrazione ha specificato che sono state impartite indicazioni ai Provveditori regionali affinché, nelle more di definizione dell’Accordo nazionale, si ricerchino in ogni caso delle intese in ambito regionale.