Anche ai fini di non ingenerare false aspettative e di scongiurare inutili e fuori luogo allarmismi, appare il caso di fare il punto sulla situazione relativa al riallineamento dei ruoli (tutti) della Polizia penitenziaria con gli omologhi delle restanti FF.PP. ad ordinamento civile, fotografando la situazione attuale alla luce del subemendamento alla legge di stabilità per l’anno 2016 approvato l’altro ieri in Commissione bilancio della Camera dei Deputati e riferito solo ai ruoli direttivi.
Con la legge finanziaria per l’anno 2004 (legge n. 350/2003) furono previsti, a decorrere da quell’anno, degli stanziamenti di risorse economiche da destinare, fra l’altro, a provvedimenti normativi in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale non direttivo e non dirigente delle Forze armate e delle Forze di polizia.
E’ del tutto evidente che affinché il riordino divenga effettivo, sono necessari ulteriori interventi normativi che si attendono dal 2004.
Tralasciando i successivi provvedimenti legislativi che hanno modificato decorrenze, effetti, decurtato risorse economiche, etc., ciò che rileva è che il riordino previsto da quella disposizione di legge ed ancora da attuarsi riguarda esclusivamente i ruoli non direttivi e dirigenziali (per la PolPen interessa solo: Agenti e Assistenti – Sovrintendenti – Ispettori).
Il subemendamento approvato in tarda serata del 14 u.s., per quanto dato sapere, non fa altro che integrare la predetta legge finanziaria per il 2004, finalizzando (a decorrere dall’anno 2016) degli stanziamenti a favore del riallineamento (anche) dei ruoli direttivi della Polizia penitenziaria con quelli della Polizia di Stato, da attuarsi mediante successivi provvedimenti normativi (al pari del riordino).
In altre parole, se l’idea è quella di avere un Corpo di polizia penitenziaria con ruoli, qualifiche e progressione di carriera omogenei con quelli delle restanti FF.PP., il subemendamento è un ottimo risultato, che anche la UIL ha auspicato e promosso.
È evidente, però, che stanziate le risorse, la partita sarà ancora da giocarsi con la stesura dei provvedimenti normativi di riordino-riallineamento, tenendo presente che nel frattempo è intervenuta pure la c.d. legge Madia (124/2015) che prevede un’ulteriore riorganizzazione/riordino.
Fatta questa premessa, la UILPA Penitenziari, con l’unico obiettivo di favorire la crescita e lo sviluppo professionale del Corpo nell’interesse primario del collettività, continuerà a battersi affinché la Polizia penitenziaria abbia ruoli di vertice, anche dirigenziali, che possano rappresentarlo al meglio ed alla pari con le restanti Polizie, senza dimenticare che per poterlo fare i ruoli di base debbono trovare analoga valorizzazione con la garanzia dell’ equiordinazione formale e sostanziale con gli omologhi del comparto.