Ascolta qui l'intervento del Segretario Generale Gennarino De Fazio
Ultim'Ora - In mattinata è proseguito presso il Dipartimento per la Funzione Pubblica il confronto, in sede tecnica, per il rinnovo del CCNL per il personale non dirigente delle Forze di Polizia e Armate relativo al triennio 2022-2024.
Le sostanziali novità rispetto alle riunioni precedenti riguardano le ipotesi di “aumento” (sic.!) o riconoscimento di alcune indennità. In particolare, per la polizia penitenziaria, si è ipotizzato:
- Aumento indennità di specificità da 1,50 a 4,20 euro;
- Istituzione di un’indennità per i comandanti di reparto (non dirigenti);
- Istituzione indennità “cinofili”;
- Finanziamento dell’indennità di marcia (più volte richiesto in passato dalla UIL);
- Scompare l’aumento ipotizzato nella precedente riunione (23 ottobre) di 0,20 (20 centesimi) euro per l’indennità notturna.
Come se non risultasse persino offensivo, quanto sin qui delineato confermerebbe una scarna alimentazione del FESI attraverso una sorta di “dazione” da parte degli altri Corpi.
Ulteriore conferma, questa, di quanto gli stanziamenti siano insufficienti e di come non si sia intrapresa alcuna iniziativa finalizzata all’omogenizzazione del trattamento economico fra gli operatori dei diversi Corpi.
Peraltro, i fondi complessivamente destinati alla Polizia penitenziaria risulterebbero ridotti rispetto a quelli ipotizzati nella riunione del 23 ottobre di 925.212 euro. Dunque, un’ipotesi di CCNL addirittura peggiorativa rispetto a quella proposta dalla delegazione di parte pubblica nella riunione precedente.
Rimane peraltro da definire la destinazione dello 0,22% aggiuntivo (4,56 mln di euro per la Polizia penitenziaria) previsto dal disegno di legge di bilancio per l’anno 2025.
Peraltro, alcune OO.SS. della Polizia di Stato hanno chiesto la sua destinazione alla previdenza dedicata, subordinando per di più l’accettazione della ripartizione fra i vari Corpi delle somme destinate all’accessorio con le modalità ipotizzate all’accoglimento di tale richiesta.
La UILPA PP ha ribadito la necessità di una verifica politica mediante una riunione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri utile a verificare la possibilità di reperire ulteriori stanziamenti anche rendendo disponibili per il triennio 2022-2024, seppur a valere dal 2025, le somme previste per il rinnovo contrattuale successivo nel disegno di legge di bilancio, appunto, per l’anno 2025.
Rispetto alle ipotesi formulate sulle indennità, la UILPA PP ha espresso riserve sull’indennità “cinofili” e ha reiterato la richiesta di cancellazione della previsione in ragione della quale eventuali risparmi sull’indennità di specificità, dovuti a carenze organiche, vanno ad alimentare i fondi per la retribuzione del lavoro straordinario (che, in pratica, equivale a pagarsi da soli il lavoro straordinario da espletare obbligatoriamente per esigenze dell’Amministrazione).
Inoltre, pur ringraziando gli altri Corpi per i sentimenti solidaristici, ha ribadito che non sono utili alle donne e agli uomini della Polizia penitenziaria “dazioni” o “oboli”, tanto più se condizionati all’accettazione della destinazione del 0,22% aggiuntivo (previsto dal DDL di bilancio per l’anno 2025) alla previdenza dedicata.
Questo perché vorrebbe dire finanziare con i fondi destinati all’adeguamento della retribuzione la previdenza dedicata, che per di più chissà se e quando si concretizzerà (mancano circa 500mln di euro).
Inoltre, non capitalizzare nel CCNL lo 0,22% aggiuntivo determinerebbe un adeguamento degli stipendi percentualmente inferiore a quello (non certo dorato) delle funzioni centrali.
Per la UILPA PP è invece necessario restituire alla Polizia penitenziaria il maltolto attraverso un vero e proprio furto legalizzato. Con la legge di bilancio per l’anno 2023, infatti, la Polizia penitenziaria ha subito tagli per 25mln con riferimento agli anni 2023 e 2024, e di 11mln a decorrere dall’anno 2025 (e seguenti). Tagli che si sono abbattuti sui fondi stanziati proprio per le indennità (e possibili per le mancate assunzioni che hanno ridotto gli organici) e che erano stati finanziati con le risorse contrattuali.
Basta restituire alla Polizia penitenziaria queste somme per risolvere almeno metà del problema complessivo.
Inoltre, la UILPA PP ha rinnovato con forza la richiesta di dare efficacia alla previsione contrattuale (in vigore per la Polizia penitenziaria dal 2018, ma mai attuata) che consente il pagamento del lavoro straordinario anche oltre il limite annuo individuale (seppur nel corso del biennio successivo).
Nuovamente, la UIL ha richiesto che sia codificata nel CCNL la monetizzazione sostitutiva del congedo ordinario all’atto della cessazione del servizio, indipendentemente dalle cause che ne abbiano determinato la non fruizione.
Sono state poi riproposte l’annosa questione della disciplina della gestione amministrativa della malattia insorta durante il turno di servizio e altre ancora.
Su tali spunti, la UIL ha peraltro sollecitato il concreto avvio della discussione sulla parte normativa del contratto, mai sinora entrata nel vivo.
Verso le ore 14.00, il confronto è stato aggiornato, presumibilmente, alla settimana prossima.
L’audio del principale intervento UIL è disponibile online.