Ascolta qui gli interventi del Segretario Generale Gennarino De Fazio
Primo intervento
secondo intervento
Ultim'Ora - Con la terza riunione, la seconda in sede tecnica, è proseguito stamani presso il Dipartimento per la Funzione Pubblica il negoziato per il rinnovo del CCNL del personale non dirigente delle Forze di Polizia e delle Forze Armate per il triennio 2022-2024.
Stante l’immutata situazione rispetto alle riunioni precedenti e l’assenza di qualsivoglia informazione integrativa delle poche già avute, la UILPA Polizia Penitenziaria ha ribadito che allo stato, con le esigue risorse economiche stanziate, non ci sono le condizioni per addivenire a un’intesa.
Poco più di un milione e mezzo a regime, per tutto il comparto, difatti, non consentono di ristorare nemmeno per un terzo la perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni, figurarsi la rivalutazione delle indennità e del lavoro straordinario, peraltro obbligatorio.
Per di più, per l’aumento (si fa per dire) retributivo del lavoro straordinario, ancora una volta, si vorrebbero distrarre le già esigue risorse economiche appostate per il rinnovo contrattuale, così da costringere gli operatori a una sorta di autofinanziamento del lavoro prestato oltre l’orario contrattuale. In altri termini, le donne e gli uomini in divisa dovrebbero scegliere fra l’aumento dello stipendio e l’aumento degli importi del lavoro straordinario.
Analoghi ragionamenti, ovviamente, investono le esigenze di revisione e integrazione degli aspetti normativi del CCNL e che non hanno alcuna copertura.
La UILPA Polizia Penitenziaria ha dunque reiterato la richiesta di un confronto con la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, oltre che col Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, e tutti gli altri interessati, al fine di tentare di sciogliere i nodi, oggi inestricabili, soprattutto mediante il reperimento e lo stanziamento di ulteriori fondi.
Nondimeno, ha evidenziato come la totalità delle risorse stanziate, salvo quelle già vincolate per l’accessorio, e la maggioranza di quelle che si chiede vengano ulteriormente reperite siano destinate a incrementare il c.d. “piede di parametro” (stipendio fisso), senza per questo rinunciare alla necessità di valorizzare la specificità con l’aumento delle indennità, mediante stanziamenti all’uopo destinati.
Analogamente, è stata ribadita l’irrinunciabilità all’adeguamento retributivo del lavoro straordinario anche, ove necessario, con l’abbattimento del monte ore (lavorare meno e guadagnare di più).
Inoltre, sono state chieste una serie di tabelle illustrative della possibile ripartizione delle somme disponibili anche per sanare la sperequazione nei confronti della Polizia penitenziaria, i cui appartenenti percepiscono retribuzioni e aumenti medi inferiori rispetto agli operatori di tutti gli altri Corpi del comparto Difesa-Sicurezza, fatta eccezione per gli appartenenti all’Esercito. Effetto, questo, di dinamiche afferenti alla composizione dei diversi Corpi, con specifico riguardo al numero degli appartenenti ai differenti ruoli e qualifiche, nonché alle modalità redistributive, che andrebbe sanato con l’appostamento di risorse appositamente finalizzate.
Infine, è stata richiesta la comunicazione della spesa per lavoro straordinario delle singole Amministrazioni e, soprattutto, di quanto lavoro straordinario non ha trovato retribuzione negli anni pregressi. Quest’ultimo aspetto pure per addivenire all’effettiva applicazione del 6° comma, art. 10, DPR n. 39/2018, che consente la remunerazione (negli esercizi successivi) del lavoro straordinario prestato anche oltre i limiti medi e individuali.
In esito a tutto ciò il confronto e stato aggiornato a un momento successivo che dovrà essere preceduto dalla trasmissione dei dati necessari.
L’audio dei principali interventi della UILPA PP è disponibile online.