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Ascolta qui gli interventi del Segretario Generale Gennarino De Fazio

Primo intervento

Secondo intervento 

Terzo intervento 

Quarto intervento 

Si è da poco conclusa, dopo lunga discussione, la riunione fra le Organizzazioni Sindacali degli operatori della Polizia penitenziaria aventi titolo e l’Amministrazione per discutere del destino di quanti erano o sono impiegati nelle Centrali Operative Regionali dismesse o in corso di dismissione, nonché di 14 appartenenti al ruolo degli Ispettori del VI corso di formazione che, a differenza degli altri, pur avendone “titolo” non sono stati riassegnati alle sedi di provenienza.

La riunione è stata presieduta dal DGP del DAP, Parisi, coadiuvato dal suo staff.

La UILPA Polizia Penitenziaria ha ribadito che la materia non poteva che essere analizzata nel suo complesso, considerando cioè anche gli operatori amministrati dagli istituti penitenziari e che invece prestano servizio nei cinque distaccamenti dei Provveditorati regionali accorpati, alimentandone gli organici, così come l’unità che risulta ancora di stanza al soppresso Magazzino Vestiario e Casermaggio di Firenze e la cui posizione va altresì regolarizzata.

Allo stesso modo, pur ritenendo che la posizione di quanti risultavano e risultano assegnati alle CCOORR dismesse e in corso di dismissione vadano salvaguardate e tutelate (tutele peraltro già dettate dall’art. 13 del PCD del 6 agosto 2021), non è possibile immaginare assegnazioni soprannumerarie indefinite e indefinibili.

In altre parole, per la UILPA PP occorre avere una visione e una strategia complessiva che salvaguardi le legittime aspettative dei singoli, ma miri a perseguimento degli interessi collettivi in ottica di buon andamento, efficienza ed efficacia.

Anche per questo, la UILPA PP ha posto come precondizione la cessazione di alcune condotte provveditoriali che ancora oggi mirano a derogare al dettato di norme imperative nazionali e alla disciplina per l’assegnazione alle sedi extramoenia (es. Sardegna) o a utilizzare la finestra del NIC per consentire l’accesso a ben altre scrivanie (es. Calabria) o, ancora, atre situazioni come in Toscana, ma potrebbero essere citate tutte le circoscrizioni.

Proprio in Toscana, in aggiunta, si pone il problema dei manutentori di rete che, allo stato, vengono distaccati “a corrente alternata”, sembra proprio il caso di dire, presso il PRAP e poi fatti rientrare nelle sedi di provenienza, peraltro con procedure scarsamente comprensibili e probabilmente illegittime.

Per farlo vi è un solo modo, il più semplice: dare finalmente esecuzione al PCD 14 ottobre 2021 bandendo gli interpelli annuali per tutti i posti disponibili ed esperendo le conseguenti procedure, ferma restando la necessità di omogenizzare la copertura organica delle sedi extramoenia con quelle degli istituti penitenziari.

La stessa Direzione Generale del Personale non si attiene a tale dettato, e ciò è davvero paradossale.

La UILPA PP ha inoltre ribadito l’assoluta necessità di conformare, omogenizzandola, l’azione amministrativa finalizzata a sanare la posizione dei 14 appartenenti al ruolo degli Ispettori del VI corso di formazione che hanno subito un trattamento diverso rispetto ai pari-corso, evidenziando, però, che per quanto riguarda l’unità impiegata presso l’UEPE si pone a sua volta il problema di quanti non sono stati riassegnati, a suo tempo, nell’ambito del DGMC (IIPPMM, etc.) proprio per la mancanza di posti in organico. Nel cercare di eliminare evidenti sperequazioni, difatti, non se ne possono ingenerare delle ulteriori e, probabilmente, persino più gravi.

Ragione per la quale per la UILPA PP andava riesaminata anche la posizione di coloro che non vennero riassegnati al DGMC. 

Dopo ore di confronto, l’Amministrazione: 

  • ha manifestato l’intendimento di affrontare la questione relativa all’interpello per eventuali esigenze dei Provveditorati regionali, nell’ambito delle dotazioni organiche e al fine di far cessare i distacchi, già dopo le festività natalizie;
  • ha concordato (con alcune OO.SS.) di stabilizzare quanti provenienti dalle CCOORR sono tuttora distaccati ai PPRRAAPP e di esaminare successivamente la possibilità di stabilizzazione per quanti nel frattempo sono stati fatti rientrare negli istituti penitenziari (su questo non vi è stata l’adesione della UILPA PP in quanto ha ribadito che il tema andrebbe affrontato e definito in maniera complessiva e, soprattutto, che alla stabilizzazione dovrebbe corrispondere il rientro in istituto di coloro che sono temporaneamente distaccati ai Provveditorati e che risultano o risulteranno in soprannumero);
  • ha concordato (con alcune OO.SS.) di stabilizzare 13, su 14, dei Vice Ispettori del VI corso di formazione, escludendo l’unità in servizio nell’ambito del DGMC (anche su questo la UILPA PP ha manifestato contrarietà, ribadendo che il tema va esaminato congiuntamente sia con quanti aspirano ed aspiravano a suo tempo di rientrare nell’ambito del DGMC – non si capisce, difatti, se non c’era posto in organico come possano esserci unità distaccate – sia per come impatta sugli organici dei Provveditorati regionali coinvolti);
  • di stabilizzare, al fine di defalcarli dagli organici degli istituti penitenziari e computarli in quelli dei PPRRAAPP, gli operatori (non dirigenti) in servizio presso i distaccamenti dei Provveditorati ragionali. 

In conclusione, pur comprendendo e in gran parte condividendo i principi che hanno mosso l’Amministrazione e le Organizzazioni Sindacali che hanno sottoscritto per intero l’intesa, si esprime forte contrarietà e rammarico per determinazioni che non consentono di porre fine a un modus operandi che si sta rivelando una vera e propria zavorra per l’efficienza, l’efficacia e l’operatività dei servizi istituzionali, con continui distacchi ai Provveditorati regionali cui si aggiungeranno i stabilizzati in soprannumero proprio come se fossero una sorta di pozzo di San Patrizio, e che non hanno consentito alla UILPA Polizia Penitenziaria di aderire all’intesa.

In estrema sintesi, per la UILPA PP, alla stabilizzazione, da conseguire in maniera perequativa e organica, doveva corrispondere il rientro negli istituti penitenziari di quanti siano distaccati ai PPRRAAPP senza averne titolo e/o con procedure illegittime. 

Per i dettagli si rimanda alle registrazioni dei principali interventi disponibili online.

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