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Una delegazione della UIL PA Polizia Penitenziaria, in data 2/3/2016 ha effettuato una visita all’interno dell’istituto indicato in oggetto al fine di effettuare un sopralluogo sui luoghi e negli ambienti di lavoro destinati al personale di Polizia Penitenziaria.

La delegazione è stata ricevuta dal Direttore, dal Comandante di Reparto f.f. e dal Comandante del Nucleo, con i quali ci siamo intrattenuti in un breve discussione prima di accedere alla visita dalla quale è emersa, in maniera netta, l’inadeguatezza del numero di unità di Polizia Penitenziaria impiegate presso il nucleo traduzioni provinciale e l’incidenza che queste unità hanno sulla pianta organica dell’istituto.

L’istituto nel 2001 aveva una pianta organica complessiva di 250 unità, ridotta a 229 nel 2014.

Attualmente risultano in organico 138 unità amministrate e una presenza effettiva di 114. Presso il nucleo traduzioni le unità di Bicocca sono pari a 69.

L’istituto ospita detenuti di Alta Sicurezza e presenta un grave sovraffollamento in quanto a fronte di 108 posti (capienza regolamentare) conta la presenza di n.233 detenuti con un indice di sovraffollamento pari al 202,78 %

Nel corso della visita abbiamo potuto apprezzare un istituto in cui è in corso un’evoluzione positiva in termini di igiene e salubrità dato che, in economia, sono stati realizzati e sono in corso di realizzazione lavori di adeguamento degli ambienti e dei bagni.

Sono in corso d’opera lavori di sistemazione dei cortili passeggio e di realizzazione di spazi utili anche alla realizzazione di nuove attività (es. palestre nei reparti, sale colloqui, biblioteca detenuti ……) e questo grazie all’input dei vertici dell’istituto ma soprattutto ad una squadra M.O.F. in grado di realizzare anche lavori di una certa difficoltà.

L’auspicio è quello che i lavori si estendano a tutto l’istituto e che anche i bagni utilizzati dal personale e le postazioni di servizio di questi ultimi subiscano interventi di manutenzione adeguati.

Un intervento, in particolare, appare urgente e indispensabile presso il settore colloqui esterno (rilascio permessi, buca pranzi……) dove il personale è costretto a lavorare in spazi angusti e insalubri.          

Da rilevare l’esistenza di un bagno del rilascio colloqui ad uso del personale di polizia che si presenta come una vera e propria “fogna a cielo aperto” con dispersione di odori rivoltanti e il proliferare di zanzare e insetti di ogni genere.

Nel settore è inoltre presente un’apparecchiatura RX per il controllo dei generi portati dai familiari autorizzati all’ingresso in istituto che non subisce verifiche e controlli da molto tempo, pur essendo noto che strumentazioni del genere necessitano di verifiche e controlli periodici perché diffondono radiazioni dannose per il corpo umano.

Le disposizioni normative in materia di salute e sicurezza, infatti, prevedono le caratteristiche che devono avere quel genere di macchinari e i locali che li ospitano, nonché la sorveglianza sanitaria che deve essere rivolta agli operatori.

La sezione destra (a differenza di quella a sinistra), primo e secondo piano, è priva delle docce all’interno delle camere detentive e questo, ovviamente, incide molto sui carichi di lavoro del personale.

Il progetto di ristrutturazione pare sia stato presentato al Provveditorato Regionale di Palermo nel 2011, ma a tutt’oggi non risulta essere ancora finanziato.

Premesso che non esistono box e/o postazioni per gli agenti all’interno dei reparti detentivi, in generale gli ambienti di lavoro all’interno dell’istituto presentano arredi assolutamente inadeguati perché vecchi e privi della dovuta ergonomia, inadeguati dal punto di vista della postura. Il cablaggio dei cavi delle apparecchiature e gli impianti elettrici in generale, all’interno degli uffici, non sembrano rispettare le previsioni normative in materia.

Da ultimo si segnala l’esigenza di ripristinare il funzionamento del climatizzatore nel servizio di sentinella dato che a breve giungerà la bella stagione e le temperature raggiungeranno un livello insopportabile di calore.

Premesso quanto sopra si chiede ai vertici del DAP quali provvedimenti si intendono adottare al fine di risolvere le questioni rappresentate.     

Al Provveditorato Regionale si chiede di adoperarsi affinché la pianta organica dell’istituto abbia un rapporto agenti/detenuti in linea con quello degli altri istituti della Regione e tenga conto del fatto che l’istituto ospita detenuti AS a custodia ordinaria. Ma, soprattutto, che la percentuale di contribuzione al nucleo traduzioni sia bilanciata equamente tra gli istituti della Provincia.

Al VISAG nazionale e regionale, si chiede di avviare tutte le procedure di verifica della sorveglianza sanitaria a favore del personale di Polizia Penitenziaria, di rispetto delle norme di igiene e salubrità degli ambienti di lavoro, di rispetto delle norme di sicurezza degli impianti e delle attrezzature.

Terminata la visita nell’istituto abbiamo realizzato anche un sopralluogo presso il nucleo provinciale traduzioni e piantonamenti dove abbiamo acquisito i dati relativi al personale e ai servizi svolti, dai quali emerge senza ombra di dubbio l’esigenza di una rivisitazione degli organici.    

Per rendere l’idea della questione occorre ripercorrere la storia del nucleo provinciale di Catania, costituito nel 2006 con un organico fissato in 227 unità, ma realizzato con 165 (75 dalla C.C. Catania PL e 90 dalla C.C. di Bicocca). Nel 2015 il Provveditorato Regionale l’ha rivista riducendola a 186 unità.

Attualmente sono presenti 99 unità (più 10 distaccate in altri servizi) ripartite così: 40 dalla C.C. di Piazza Lanza, 68 dalla C.C. di Bicocca e 1 dalla C.C. di Giarre.

Da rilevare che di queste 16 sono impiegate quotidianamente presso il reparto di medicina protetta dell’Ospedale Cannizzaro di Catania.

Ne deriva che per far fronte alle esigenze del nucleo nell’intera provincia (4 istituti penitenziari) attualmente sono disponibili 83 unità a fronte di una mole di lavoro che nel 2015 è stata di 7.337 traduzioni.

Appare quindi evidente che il nucleo provinciale di Catania sia assolutamente sproporzionato in negativo rispetto ai nuclei traduzioni delle altre provincie della Regione ed in particolare di Palermo che è quello che ha un carico di lavoro più o meno simile, ma ha un organico più consistente.

Non solo però, perché la sproporzione è evidente anche rispetto al concorso di tutti gli istituti della provincia in quanto non si capisce qual è stato il criterio sulla base del quale sia stato definito l’organico e il concorso dei diversi istituti.  

Gli automezzi a disposizione del Nucleo sono vecchi e obsoleti, logorati dai tanti anni di servizio e dai chilometri percorsi, i 2 pullman in dotazione, pur funzionanti, ormai sono logorati da ben 22 anni di servizio. Viene riferita una carenza di fondi sul capitolo della manutenzione dei mezzi.

Anche in questo caso si chiede ai vertici del DAP quali provvedimenti si intendono adottare al fine di adeguare il parco automezzi, a partire da un pullman nuovo, in modo da rendere dignitosa un attività già di per se gravosa.

Al Provveditorato Regionale si ribadisce la richiesta che nella rivisitazione della pianta organica dell’istituto sia considerata appunto anche l’esigenza di adeguare l’organico del nucleo provinciale e la percentuale di contribuzione degli istituti della Provincia.

Al VISAG nazionale e regionale, nella verifica della sorveglianza sanitaria richiesta si chiede di considerare le peculiarità del personale che opera nelle traduzioni, di rispetto delle norme di igiene, salubrità e sicurezza stradale dei mezzi di trasporto, degli impianti e delle attrezzature.

In attesa di riscontro, si porgono distinti saluti.
Nostra nota 8206

Qui le foto:

Catania Bicocca - La UIL visita i luoghi di lavoro del carcere siciliano - Le foto

 

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