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In data 27 ottobre u.s., unitamente ad una delegazione della UIL PA Penitenziari, ho avuto modo di far visita presso la Casa Circondariale di Como ai sensi dell’art. 5 comma 6 dell’ANQ, al fine di verificare lo stato dei luoghi e le condizioni di lavoro del personale, durante la quale sono state acquisite anche immagini fotografiche, a seguito di apposita autore personale addetto al block-house non sapeva neanche della visita sindacale, in quanto nessuno lo aveva informato. Poi chiaramente abbiamo apprezzato che l’accompagnamento della delegazione è stato curato direttamente dal Comandante di Reparto, con cordialità e professionalità. Tuttavia la visita ha fatto rilevare una situazione fortemente critica. Sia dal punto di vista strutturale che organizzativo-gestionale.

 

Partendo già dalla postazione di accesso ai reparti, le prime criticità: la porta di sbarramento della sezione protetti è costantemente aperta, in quanto l’agente, oltre ad occuparsi della vigilanza sezione, deve occuparsi e vigilare su tutti gli ingressi all’istituto (personale, avvocati, altre FF.OO., traduzioni ecc.). Un inopportuno sottodimensionamento che andrebbe necessariamente rivisto, specie se si considera che la postazione è priva di automazione o ausili elettronici.

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