polizia penitenziaria top

logo trasparente

facebook newemail icon png clipart backgroundwhatsappyoutube playtwitter

 

 

Nota 9633 - Gentile Direttore Generale,  abbiamo preso atto dei contenuti della nota n. m_dg.GDAP.13/08/2020.0286853.U della S.V. con la quale è stato diramato il bando di interpello di cui in oggetto. Quanto sopra, peraltro, non senza una certa sorpresa, attesa soprattutto la contingente situazione complessiva circa la copertura dei diversi incarichi di pertinenza degli appartenenti alla Carriera dei funzionari del Corpo di polizia penitenziaria e, in particolar modo, di quelli delle qualifiche dirigenziali.

Pure a seguito della revisione dei ruoli del personale delle Forze di polizia e dei successivi correttivi, difatti, è molto mutato il quadro generale, tanto che allo stato sono moltissimi i funzionari del Corpo impiegati in incarichi e in funzioni non aderenti al dettato legislativo, talvolta in maniera provvisoria e non di rado con provvedimenti estemporanei assunti a livello territoriale.

Soprattutto per tali ragioni, peraltro, in ripetute circostanze, anche nel corso di riunioni con la S.V. e con la partecipazione dei Vertici dipartimentali, chi scrive ha rappresentato l’urgente esigenza – che costituisce indefettibile obbligo per l’Amministrazione – di recepire le novelle normative cui si è fatto sopra cenno, individuando con specifica decretazione i posti di funzione attribuibili alla Dirigenza di Polizia penitenziaria e procedendo consequenzialmente, ex lege, all’assegnazione e alla ricollocazione in questi ultimi degli aventi titolo, con il conferimento degli incarichi corrispondenti, attraverso procedure trasparenti e condivise. Tutto ciò, peraltro, con opportuna priorità per gli istituti penitenziari e per gli NNTTPP, ma senza ovviamente tralasciare le altre sedi, quali anche le Scuole e gli Istituti di Istruzione.

Su tali prospettive, per di più, era parso di percepire una sorta di condivisione di massima da parte degli interlocutori istituzionali, tuttavia apparentemente smentita dai fatti, come sembra dimostrare l’interpello di cui si discute.

Infatti, non solo nulla di quanto sopra è stato neppure avviato, ma si continua a operare, rispetto alla materia, in maniera parziale, parcellizzata, talvolta contraddittoria ed eludendo il confronto di natura sindacale pure in relazione ai criteri di selezione.

Criteri di selezione che, oltre a essere stati codificati in elusione delle procedure di partecipazione sindacale e a non essere del tutto condivisibili, paiono anche parziali e penalizzanti, solo a voler esemplificare, nei confronti di quanti abbiano assunto incarichi direttivi in seno alle Organizzazioni Sindacali, tanto da poter persino integrare, con ogni probabilità, una condotta antisindacale.

È di tautologica evidenza, difatti, che l’aver autoritativamente previsto alcuni titoli preferenziali discendenti dall’aver svolto compiti e incarichi non conferibili, ex lege, ai Dirigenti sindacali penalizzi e discrimini questi ultimi rispetto alle prospettive di carriera, finendo anche per indurli ad allontanarsi dalla partecipazione sindacale attiva.

Ma ancor di più, l’incedere di volta in volta con modalità parziali e circoscritte ad alcuni ambiti e sedi, non consentendo una visione complessiva, finisce per limitare in nuce le ambizioni e le prospettive professionali, di carriera e familiari degli interessati, i quali vengono di fatto costretti a dover scegliere se concorrere o meno per un numero limitatissimo di incarichi – per poi, eventualmente, averli attribuiti – senza avere alcuna preventiva contezza, neppure di massima, di quali possano essere quelli complessivamente disponibili e che, in ipotesi, potrebbero essere successivamente messi a interpello.

Appare assolutamente ragionevole, oltre che rispondente a vincoli direttamente derivanti dal dettato normativo, pertanto, che si proceda in maniera organica, pianificata e – si ribadisce – condivisa, anche per evitare incresciosi e dispendiosi contenziosi che finirebbero, in ultima analisi, per rallentare ulteriormente l’azione amministrativa, penalizzando per l’ennesima volta il Corpo di polizia penitenziaria e, con esso, l’efficienza e l’efficacia del perseguimento degli obiettivi istituzionali affidati all’intera Amministrazione penitenziaria.

Per tali ragioni, si prega la S.V. di voler riconsiderare l’argomento e di voler fissare un urgentissimo confronto di merito con le Organizzazioni Sindacali rappresentative.

Nell’attesa di un gentile cenno di riscontro, molti cordiali saluti.

Scarica la nostra APP!

Notizie dal territorio - Desktop

Mappa dell'Italia Puglia Molise Campania Abruzzo Marche Lazio Umbria Basilicata Toscana Emilia Romagna Calabria

Elenco per istituto