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Caro Donato,mi è stato segnalato da alcuni colleghi il contenuto del comunicato SAPPe dal titolo “Incontro piante organiche”, evidentemente riferito all’incontro del 25/2/2016.Dopo averlo letto, pur evitando di entrare nel merito dei contenuti, peraltro anche abbastanza condivisibili, non posso esimermi dal replicare alla diretta provocazione in esso contenuta poiché gli unici a registrare ed a rendere pubblici i propri interventi, come noto, siamo noi della UIL.
Ammesso e non concesso che le nostre richieste siano ascrivibili al libro dei sogni, non vedo cosa ci sia di male a “sognare”, perlomeno da svegli. E’ da quando indosso questa divisa che sogno un’amministrazione più giusta, equa e vicina al proprio personale; che sogno l’esistenza di un Capo della Polizia Penitenziaria proveniente dal Corpo; che sogno una Direzione Generale del Corpo e tanto altro ancora ed è per questo che dedico il mio tempo all’attività sindacale, altrimenti sarei rimasto tranquillo a lavorare all’interno di quel carcere (in cui ho fatto l’agente, il sovrintendente e l’ispettore) dove qualcuno non ha mai lavorato, se non in rare occasioni.
Probabilmente quando raggiungerò il limite di età e andrò in pensione smetterò non solo di fare sindacato ma anche di rincorrere quel sogno, tuttavia sono certo che in UIL ci sarà sempre chi continuerà ad inseguire il mio, il nostro sogno.
Fino ad allora noi continueremo a registrare i nostri interventi perché ognuno di noi è libero di esporsi alla critica dei propri iscritti (ma anche degli altri) come meglio ritiene. Soprattutto, impediremo a noi stessi di poter dire una cosa nei tavoli di trattativa, un’altra nei corridoi e scriverne un’altra ancora nei comunicati. Anzi, un altro dei miei sogni è che un giorno le riunioni vengano registrate e rese pubbliche integralmente, così che ogni interessato possa conoscerne direttamente l’andamento e trarne le autonome conclusioni, a prescindere dai comunicati di parte.
In ogni caso, al di là delle schermaglie ascrivibili alla normale dialettica sindacale ed alla sana competizione fra le stesse OO.SS., voglio soffermarmi sull’appello da te rivolto a “tutti gli altri sindacati della Polizia Penitenziaria affinché si possa ricomporre un fronte unico a favore, e a beneficio, dei nostri trentottomila colleghi”.
LasciaTi dire, preliminarmente, che trovo alquanto singolare che un simile appello sia contenuto all’interno di un comunicato, per lo più rivolto agli operatori, e non inviato ai diretti destinatari. Tuttavia, poiché lo scopo non è quello di far polemica, ma semmai di ridurre – almeno sui grandi temi – le distanze che ci separano, evito di utilizzare detta circostanza per ribaltare il teorema del pamphlet.
Come Sai, il primo atto politico dopo il mio insediamento nell’incarico di Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria nell’ottobre scorso è stato proprio quello di profondere ogni sforzo nella ricerca di compattare il tavolo sindacale, non solo della Polizia penitenziaria, ma di tutte le Forze di Polizia ad ordinamento civile e dei Vigili del Fuoco (per poi cercare di compattare anche le Rappresentanze militari). Ovviamente, per farlo, non potevo che partire da casa nostra.
Insieme ad altro Segretario Nazionale (Gennarino De Fazio), abbiamo dunque contattato più volte gli omologhi delle altre OO.SS., tanto che per la prima volta dopo moltissimi anni siamo riusciti a concordare una riunione unitaria che abbiamo regolarmente tenuto in data 10 novembre 2015 ed a seguito della quale abbiamo elaborato e tutti assieme sottoscritto due note, una diretta al Ministro della Giustizia ed una inviata al Capo del DAP.
Le materie che mettevamo al centro delle rivendicazioni sono esattamente quelle cui fai cenno nell’ultimo comunicato, più qualcun'altra: prime su tutte il rinnovo del Contratto di Lavoro e dell’Accordo Nazionale Quadro.
Immediatamente dopo avevamo avviato, appunto, anche il tentativo di coinvolgere le OO.SS. rappresentative della Polizia di Stato interfacciandosi ognuno con i propri riferimenti arrivando anche ad appianare le divergenze tra SAP e SIULP (contattati rispettivamente da SAPPe e CISL), nostro malgrado, però, un po’ per il bonus di 80 euro annunciato dal Governo un po’ per altre vicende, il fronte comune è andato via via disperdendosi, prova ne sia che abbiamo accettato supinamente la mancanza di qualsiasi cenno di riscontro alle note predette.
Noi della UILPA Polizia Penitenziaria ed io personalmente siamo sempre convinti che il miglior risultato per gli operatori che, noi tutti, rappresentiamo sia ottenibile solo concentrando gli sforzi ed impedendo alle Amministrazioni (non si dimentichi il DGMC) di eludere o vanificare il confronto con la più classica delle politiche riassumibile nella locuzione latina divide et impera.
Ragione per cui raccolgo e mi associo all’appello rivolgendolo calorosamente anche ai colleghi che leggono per conoscenza e consegnandoTi sin d’ora la piena disponibilità a partecipare ad una riunione auspicabilmente unitaria per stabilire le modalità di ripresa di quel percorso iniziato il 10 novembre 2015.
Resto pertanto in attesa di un cortese cenno.
Con viva cordialità,Il Segretario Generale UILPA Polizia Penitenziaria Angelo Urso

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