Nota n°8202 al Capo Dipartimento A.P. -
Signor Presidente,come Le ho più volte rappresentato una delle problematiche che maggiormente attanaglia l’Amministrazione penitenziaria nel contemperare il perseguimento dei propri obiettivi istituzionali con i diritti, gli interessi legittimi e la crescita professionale degli operatori afferisce all’ampia tematica della gestione delle relazioni sindacali, nell’ambito delle quali si estrinsecano le prerogative di rappresentanza.È a tutti evidente, difatti, quanto e come il sistema dettato dalla vigente normativa contrattuale venga costantemente eluso, quando non palesemente violato ed oltraggiato.Si omettono le informazioni minime, anche quando espressamente previste, si eludono l’esame e la consultazione dando sfogo, talvolta, alla creatività straordinaria, si mortifica la partecipazione, si straccia la contrattazione.Prova ne sia che lo stesso Accoro Nazionale Quadro, sebbene formalmente scaduto è vetusto di oltre tre lustri, è rimasto incompiuto nella parte afferente alla Formazione (cfr. art. 9, comma 3).Del resto, lo stesso confronto per il rinnovo del predetto A.N.Q. si è arenato disperdendo, di fatto, il prezioso impegno profuso dal Gruppo Tecnico che è stato appositamente istituito e non è ancora ripreso nonostante le rassicurazioni in tal senso di cui alla nota dipartimentale n. 0431082 del 24 dicembre 2015.In questo contesto, l’attività dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali, per quanto si possa percepire, si circoscrive nello smistamento della corrispondenza fra le Organizzazioni Sindacali ed i vari Uffici, centrali e territoriali, dell’Amministrazione penitenziaria e viceversa. E ciò, naturalmente, non può che derivare da un preciso indirizzo a quell’Ufficio impartito che, non sfugge, è inserito nell’Ufficio del Capo del Dipartimento.Tutto ciò, che parte dal centro, non può ovviamente non ripercuotersi in periferia dove, evidentemente, oltre ad innescarsi un processo di emulazione, le articolazioni territoriali si sentono autorizzate a sfruttare le stesse dinamiche elusive ed inconcludenti.Così si collezionano i casi in cui i Provveditorati regionali per rispondere a problematiche segnalate dalle OO.SS. trasmettono note delle pertinenti direzioni che rappresentano le stesse vicissitudini o quelli in cui, nel consueto passaggio asettico di carte ritrasmettono missive già indirizzate (magari per conoscenza) ai medesimi destinatari, procurando anche – a mio avviso – danno all’ erario sotto il profilo dell’inutile impiego di risorse umane e materiali. Per non cennare, ovviamente, a chi letteralmente se ne infischia, non rispondendo affatto.L’Organizzazione Sindacale che mi pregio di rappresentare ed io personalmente siamo fermamente convinti che il nostro mandato non possa che compiersi, per sua stessa definizione e concezione, nell’alveo delle relazioni sindacali, dove persuadere gli interlocutori sulla forza delle idee, dei progetti, della lealtà e della coerenza.Al contrario, l’Amministrazione sembra quasi voler rifuggire dal confronto su quei presupposti per poi mediare con OO.SS., magari in qualche misura accondiscendenti, in uno scambio di reciproche “cortesie” sotterranee, ben celate da reboanti contrasti formali, quale per esempio il non voler porre un freno al fenomeno del trasferimento a seguito di aspettativa sindacale fruita con quel precipuo obiettivo, come da qualcuno candidamente “certificato”.Va da sé che, affinché il mandato conferitoci possa essere espletato nell’alveo delle normali relazioni sindacali, relazioni sindacali formali, efficaci, e sostanziali debbano essere intrattenute. Nel caso contrario sempre il mandato affidatoci ci obbliga ad utilizzare qualsiasi legittimo strumento per guadagnarle: dalle manifestazioni di piazza all’azione giudiziaria, passando ovviamente per una serie infinita di ulteriori strumenti.Per tali ragioni, proprio scegliendo (non certo ad oltranza) di sfruttare soprattutto quegli “ulteriori strumenti”, La prego di voler convocare con somma urgenza un’apposita riunione in cui tracciare le basi per la definizione (al centro ed in periferia) di un moderno, efficace ed efficiente sistema di relazioni sindacali che, nell’ambito delle vigenti regole di primo livello, riattualizzi quelle subordinate anche attraverso la stipula di un codice deontologico congiunto a completamento dell’A.N.Q., il cui rinnovo non è più procrastinabile.
Nelle more, La prego altresì di un Suo diretto ed indifferibile interessamento alle problematiche segnalate con specifica corrispondenza e che attengono alle relazioni sindacali centrali e territoriali.Nell’attesa, molti cordiali saluti.
F.to Il Segretario Generale Angelo Urso